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    Ponti a rischio? La prevenzione si fa con l’Internet of Things

    A Legnano il primo esperimento di 'manutenzione predittiva' con sensori hi-tech

    di Redazione Open Innovation | 20/02/2019

Le indagini empiriche continueranno, perché le macchine non possono sostituire le competenze e soprattutto l'occhio e la sensibilità umana, ma ora ingegneri e geologi – ossia tutti quei tecnici impegnati nelle verifiche di stabilità di ponti, strade e viadotti - avranno un valido alleato nell’Internet of Things.

La sicurezza delle infrastrutture pubbliche, e in particolare l'accuratezza dei controlli, è questione complessa quanto a costi e competenze. Diverse amministrazioni si sono quindi attivate per individuare nuove soluzioni tecnologiche in grado di migliorare ulteriormente il livello qualitativo dei monitoraggi. Tra i pionieri dell'hi-tech applicato alle verifiche statiche dei manufatti stradali c’è il Comune di Legnano, in provincia di Milano, che da ha deciso di sviluppare un sistema di sensori, in funzione dal 13 dicembre scorso, sul ponte in mattoni e cemento armato di via Castellanza, uno dei principali accessi alla città.

 L'innovativo rilevatore di oscillazioni e il complessivo progetto di monitoraggio ultratecnologico, frutto della ricerca della milanese Westpole spa - società specializzata nella digital transformation delle aziende pubbliche e private - è stato anche presentato in Regione Lombardia da Fabrizio Sala, vicepresidente e assessore alla Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione e da Claudia Terzi, assessore per le Infrastrutture e i Trasporti, i primi a ritenere fondamentale in chiave sicurezza la sperimentazione pilota di Legnano. Ma vediamo, nel concreto, come funziona questo 'tutor hi-tech' dei ponti.


Occhi e orecchie digitali

Per tenere sotto osservazione la struttura e intervenire in tempo reale in caso di pericoli o anomalie Westpole, in collaborazione con i partner Area Etica e Hitachi Industrial Engineering EMEA - leader nel settore della 'Social Infrastructure' – ha studiato un sistema di rilevatori che monitorano il ponte 24 ore su 24. In caso di oscillazioni anche minime, gli ‘occhi e le orecchie digitali’ trasmettono i dati a un cloud che elabora le informazioni poi messe a disposizione dei tecnici comunali, i quali possono quindi agire prima che si verifichino cedimenti o crolli.

Primo esempio di 'manutenzione predittiva 4.0'

L'applicazione studiata da Westpole non fa altro che trasferire i concetti chiave della cosiddetta manutenzione predittiva, già applicata nell’industria 4.0, all’ambito infrastrutturale. Così facendo si permette all'ente pubblico di avere in mano dati ed elementi utili per una prima, sommaria, valutazione dello stato dell’infrastruttura oggetto d’indagine. In questo modo, se necessario, il Comune o l'ente proprietario del manufatto può decidere se avviare o meno ulteriori indagini empiriche. Con un evidente taglio a tempi e costi dell’intervento.

“Quello di Legnano è un caso concreto di come la tecnologia può essere messa al servizio delle amministrazioni pubbliche – spiega Luigi Capuano, solution manager di Westpole – grazie a questi innovativi sensori e alla potenzialità della IoT è infatti possibile abbattere i costi di gestione del territorio garantendo al tempo stesso le più evolute misure di sicurezza. Westpole mette a disposizione la propria infrastruttura tecnica e, attraverso il Service operations center di Roma, monitora l’attività dei sensori ed è in grado di allertare tempestivamente le autorità e i professionisti competenti”.

Fondata quasi 40 anni fa, Westpole è uno dei principali fornitori di servizi ICT in Italia ed è specializzata in cloud, Enterprise Information Management e soluzioni per la sicurezza. Con sedi nel nord e centro Italia e Data Center a Milano e Roma, l’azienda progetta e gestisce sistemi ICT per circa 900 clienti tra cui agenzie governative, istituzioni finanziarie e società private. Impiega 235 persone e ha un fatturato annuo di circa 50 milioni di euro.

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