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    Giornata per la ricerca, il vincitore Rizzolatti riceve alla Scala il premio “Lombardia è ricerca”

    Il neuroscienziato: “Il 70% dell’assegno da 1 milione di euro in borse di studio e post doc”

    di Redazione Open Innovation | 08/11/2017

Il Teatro alla Scala gremito da scienziati, imprenditori, cluster dell’innovazione, rappresentanti delle istituzioni, sui palchi centinaia di studenti delle scuole superiori. Si è aperta così la prima Giornata per la ricerca istituita da Regione Lombardia, che nella stessa data, l’8 novembre anniversario della scomparsa del professor Umberto Veronesi, ha anche consegnato ufficialmente il neonato premio internazionale “Lombardia è ricerca” al neuroscienziato Giacomo Rizzolatti, autore della scoperta del meccanismo dei neuroni specchio. Un evento per il quale arrivano i complimenti della ministra alla Salute Beatrice Lorenzin: “È il segno della capacità e della forza della Lombardia di sostenere la ricerca”. Una ricerca che, soprattutto nel settore biomedico, “è petrolio per l’Italia, un’opportunità straordinaria”.

A Giacomo Rizzolatti un assegno da 1 milione di euro, una dotazione superiore anche a quella dei singoli premi Nobel. Come stabilito dalla giuria di 14 top scientists italiani (molti dei quali presenti all’evento alla Scala) il 70% della cifra sarà destinato a ricerche in corso in strutture lombarde e in particolare “per pagare i ricercatori. Questo premio – spiega dunque dal palco il vincitore – è importante non solo per me, ma per tutta la ricerca italiana”.

Il senso dell’iniziativa lo ribadisce il presidente della Regione Roberto Maroni: “Questa Giornata e questo premio testimoniano una delle tante vocazioni di questo territorio, quella per l’innovazione e la ricerca scientifica, in particolare nel settore delle Scienze della Vita”. Un sostegno concreto, assicura il governatore, quello di palazzo Lombardia: “Quando sono entrato in carica alla ricerca veniva destinato l’1,6% del bilancio regionale, entro il prossimo anno arriveremo al 3% ovvero a 10 miliardi. Una cifra che ci colloca al top tra le regioni europee e prima regione in Italia”. La speranza ora è che questa eccellenza venga riconosciuta dall’Europa, assegnando a Milano e dunque alla Lombardia la sede dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco. Di sguardo rivolto al futuro parla anche l’assessore regionale a Università, Ricerca e Open Innovation Luca Del Gobbo: “Saremo una delle prime regioni al mondo a brevettare un algoritmo predittivo, a partire da dati raccolti ogni giorno ci dirà come rispondere meglio ai bisogni dei cittadini e prendere decisioni più efficaci e trasparenti”. Intanto, la Regione pensa alle nuove generazioni: nel 2018 d’intesa con l’Ufficio Scolastico regionale un premio verrà assegnato anche a studenti di scuole superiori e centri di formazione, per i quattro migliori prototipi di nuove invenzioni che riceveranno dai 15 mila ai 7 mila euro.

La cerimonia di consegna del premio internazionale si apre con la musica del violino Stradivari di Lena Yokoyama e con quella del pianoforte di Giovanni Allevi. Quindi il ricordo del professor Umberto Veronesi affidato al figlio, il chirurgo Paolo Veronesi, presidente della Fondazione voluta dal padre nel 2003 per “far conoscere i risultati della ricerca”. “L’iniziativa della Regione ci ha reso felici – spiega dunque il presidente della Fondazione – come famiglia avremmo voluto un premio per ricordare mio padre: per lui la ricerca era parte integrante dell’uomo, e nessuno meglio di lui esprimeva lo spirito della ricerca come tendenza a non accontentarsi mai dei risultati e a mettersi sempre di nuovo in discussione”.

Il futurologo David Orban invita poi a non temere le nuove tecnologie, spiegando come cambieranno le nostre vite. Di ricerca discutono la giornalista Eliana Liotta con il presentatore Gerry Scotti (il quale da tempo ogni anno finanzia quattro ricercatori di Humanitas con altrettante borse di studio), l’imprenditrice farmaceutica Nathalie Dompè e lo chef Davide Oldani. Il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, sottolinea le affinità tra scienza e giornalismo: in entrambi “è fondamentale la verifica dei fatti”.

 

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