Strumenti “innovativi” per una “innovazione people-centred”
Angela Di Massa
Pubblicato il 25/08/2017
Ultimo aggiornamento: 25/08/2017 alle 16:14
In un recente articolo dal titolo UX for the Industrial Environment, Jon Walter, User Experience Architect alla Rockwell Automation, pone al centro della riflessione la progettazione di software di automazione industriale. Si tratta di una tematica oggigiorno poco discussa e che, al di là delle complessità di settore, non si focalizza sugli aspetti legati all’interazione con gli utilizzatori finali, seppur sia ormai chiara la necessità di adottare un approccio user-centred.
La sedia quale probabilmente siamo seduti, disegnata secondo principi di ergonomia, funzionalità ed estetica, ha un carattere più “umano”, proprio perché in diretto contatto con le persone. è progettata per le persone. Un esempio questo che va chiaramente esteso a tutti gli altri oggetti prodotti serialmente, come spazzolini, penne, cucine, etc. Non solo. Anche gli utenti che si trovano davanti un’interfaccia di monitoraggio o di controllo di un software di automazione necessitano di medesime attenzioni che, in fase di progettazione dell’esperienza utente e delle interfacce, devono essere tradotte in requisiti e a sua volta in soluzioni grafiche-funzionali soddisfacenti.
In questi mesi il tema Industry 4.0 è molto dibattuto. Quando però si parla di innovazione legata all’automazione industriale corriamo il rischio di pensare limitatamente alle nuove tecnologie e ai possibili vantaggi in termini di miglioramento, di efficienza, di controllo. Si tratta però di una sola parte dell’intera questione. Il cambiamento infatti, passa anche attraverso i “mezzi” che ci permettono di monitorare i nuovi processi e controllare le macchine: le interfacce software devono essere progettate affinché le persone vivano un’esperienza utente adeguata in relazione ai compiti che devono svolgere e con i medesimi criteri funzionali ed ergonomici dedicati ai prodotti di largo consumo.
Di recente con il team di progettisti dell’azienda in cui lavoro ci siamo imbattuti in questa sfida. Il cliente in questione ci ha coinvolto in alcune fasi di progettazione delle interfacce software di un nuovo macchinario per lo stampaggio di componenti in plastica. Le vecchie interfacce di controllo non erano più adatte al nuovo prodotto per via delle funzionalità introdotte dalla tecnologia d’avanguardia. Inoltre, anche il monitor operatore utilizzato di monitoraggio e controllo era totalmente multitouch e di dimensioni piuttosto importanti. Il lavoro svolto dal nostro team, oltre a focalizzarsi sull’adozione di strategie e soluzioni che potessero semplificare e migliorare la visualizzazione delle informazioni da un lato e il controllo di funzionalità e comandi dall’altro (anche in condizioni ambientali critiche), ha puntato alle opportunità offerte dallo strumento multitouch attraverso la valorizzazione di gesture più naturali e “umane” (sfruttando ad esempio il controllo a rotori con 5 dita anziché una scala graduale con single tap). In generale, il nuovo approccio alla progettazione delle interfacce software, ha permesso al cliente di sviluppare un prodotto industriale innovativo su tutti i fronti.
Vorrei concludere con questa affermazione: la progettazione delle interfacce software e dell’esperienza rappresentano nel settore industriale uno strumento “innovativo” per una “innovazione people-centred”. Che cosa ne pensate?