La FAO stima gli sprechi alimentari nel mondo in 13 miliardi di tonnellate all’anno, un terzo della produzione totale di cibo destinato al consumo umano. In Europa, circa il 20% del totale del cibo prodotto diventa spreco alimentare, 90 milioni di tonnellate di spreco equivalenti a un valore di 143 miliardi di euro; il settore della ristorazione impatta per il 12%.
Recenti studi concordano che nel settore scolastico, oltre 1/3 di quanto cucinato non viene consumato e buona parte rimane nei piatti degli studenti. Gli stessi studi evidenziano che lo scarto più elevato si registra per i contorni che presentano in media uno scarto superiore alla metà del consegnato, nei primi piatti gli elementi che accomunano le preparazioni meno gradite sono vegetali di colore verde e i legumi, nei secondi, i piatti di pesce raggiungono le percentuali più alte, soprattutto se associati a condimenti vegetali di colore verde. Analizzando i diversi studi presenti in letteratura è difficile individuare relazioni di causa /effetto tra scarto e particolari condizioni ambientali o la qualità del cibo; è però possibile ipotizzare la presenza di elementi che incidono positivamente sul consumo del cibo, quali: la semplicità del gusto del piatto e la conoscenza del tipo di pietanza.
Il monitoraggio degli sprechi alimentari nella ristorazione scolastica (in particolare dell’avanzo lasciato nei piatti), oltre a consentire una valutazione sul livello di qualità dei pasti serviti, è uno strumento fondamentale di sensibilizzazione, programmazione e valutazione delle politiche di prevenzione.
Nel corso del secondo webinar verranno illustrate le tecniche di misurazione disponibili, i soggetti da coinvolgere e il loro ruolo, con la presentazione di alcuni casi studio.
Relatori
Matteo Guidi - Esperto in materia di politiche per la sostenibilità, strumenti per la produzione e il consumo sostenibile
Chiara Serafini - Responsabile Controllo Qualità Pasti, Area Educazione, Istruzione e Nuove Generazioni, Comune di Bologna
La partecipazione è gratuita.
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