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    Where ARE U, boom della app lombarda salvavita che guida i soccorsi

    È lo strumento più utile in attesa della tecnologia AML chiesta dalla Ue

    di Redazione Open Innovation | 11/09/2019

Una app che permette di essere localizzati con estrema precisione in caso di emergenza e di richiesta di soccorso. Anche se non si conosce la propria esatta posizione, o non si è in grado di parlare, magari perché feriti. Ecco la chiave del successo di Where ARE U, la app salvavita della lombarda AREU (Azienda Regionale Emergenza Urgenza), che quest’estate è salita alla ribalta per il boom di download seguito ad alcuni episodi di cronaca.

I numeri in crescita

Il caso dell’escursionista francese ferito in Cilento che non è riuscito a dare indicazioni sulla propria posizione al 118 ha infatti riproposto con grande drammaticità l’esigenza di poter localizzare chi fa una richiesta di soccorso.

I numeri parlano chiaro: a fronte dei 600-800 download medi giornalieri della app di Regione Lombardia, nei giorni di agosto successivi all’episodio questi sono arrivati fino a 18 mila. Il 22 agosto, addirittura, si è toccato il picco di oltre 46 mila registrazioni, il 23 erano peraltro 35.600. Picchi, appunto, dietro cui stanno comunque altre cifre importanti: a inizio agosto Where ARE U aveva compiuto il giro di boa dei cinque anni di attività forte di un milione di download.

Come funziona

I vantaggi della app del resto sono evidenti. A oggi infatti il NUE 112 - ovvero il numero unico di emergenza europeo a cui richiedere l’intervento di Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco e Soccorso Sanitario - riesce a conoscere un’area di probabilità in cui si trova l’utente che chiama con cellulare, ma non l’esatta posizione.

Where ARE U è collegata alle Centrali Uniche di Risposta del NUE 112 della Lombardia e di Roma per il distretto 06 e ‘dialoga’ con il sistema informativo della Centrale Unica di Risposta NUE 112, permettendo la localizzazione esatta anche nei casi in cui il chiamante non sa o non è in grado di fornire dati precisi sulla sua posizione.

L’app rileva infatti la posizione tramite GPS (Global Positioning System) e/o rete dati e la mostra sul telefono, indica la località e la via in cui si è o la sola posizione GPS, se non si è in ambito urbano. Al momento della chiamata la posizione viene trasmessa tramite rete dati o tramite SMS se la rete dati non è disponibile. Il doppio canale di trasmissione assicura sempre l’invio della posizione ogniqualvolta sia possibile effettuare una telefonata.

Uno strumento multilingue

Non solo: Where ARE U permette di effettuare volontariamente una chiamata muta, e con con specifici pulsanti è possibile segnalare il tipo di soccorso richiesto.

Where ARE U può aiutare anche chi non parla italiano, visto che è disponibile in inglese, spagnolo, cinese, arabo e russo. È pensata per smartphone iOSAndroid e Windows Phone, si può scaricare dal sito where.areu.lombardia.it oppure direttamente da Apple App storeGoogle Play Store o Windows Phone App Store, cercando “112 Where ARE U”.

La nuova tecnologia indicata dalla UE

L’app lombarda rappresenta oggi uno degli strumenti più utili per i soccorsi.

Già da tempo peraltro l’Unione Europea ha invitato i paesi membri a dotarsi di tecnologia AML (Advanced Mobile Location), un protocollo per smartphone per eseguire alcune operazioni in automatico nel momento in cui viene chiamato un numero di emergenza: vengono attivati WiFi e GPS del cellulare, con l’invio delle coordinate.

In questo modo, si riesce a individuare la posizione di chi chiede aiuto con una precisione infinitamente superiore a quella ottenuta con la sola triangolazione delle celle telefoniche agganciate.

Sia il sistema operativo Android sia quello IOS hanno integrato questa tecnologia già da qualche anno: mancano però centrali operative attrezzate per ricevere i dati inviati in automatico, centrali che in Italia dovrebbero essere operative dal 2020.

 

Photo credits @Edo_118_areu

 

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