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    Covid-19, dalla UE altri 37,5 milioni per la ricerca: 3 milioni a Exscalate

    Bando per vaccini e cure, tra i vincitori la piattaforma di super calcolo della Dompé

    di Redazione Open Innovation | 12/03/2020

La Commissione Europea rilancia la ricerca urgente di cure contro il Covid-19.

Dopo pubblicazione, in gennaio, dell’invito a manifestare interesse per fondi pari a 10 milioni di euro, la Commissione ha stanziato altri 37,5 milioni per lo sviluppo di vaccini, la cura e la diagnostica legati al nuovo Coronavirus. 

Con questi fondi provenienti dal programma Horizon 2020, la Commissione porta dunque a 47,5 milioni di euro l’ammontare dei finanziamenti seguiti all'invito di emergenza a manifestare interesse del 31 gennaio scorso per contrastare l’epidemia di COVID-19.

La Commissione ha insomma mobilitato molto rapidamente nuovi fondi per la ricerca attraverso due inviti speciali a presentare progetti di ricerca per coprire l’intera gamma di esigenze: comprensione della malattia, diagnosi, vaccini, cure e preparazione.

Sono state ricevute circa 91 proposte, valutate da parte di esperti indipendenti a tempo di record. Dopo la selezione, verranno finanziati 17 progetti: coinvolgono 136 gruppi di ricerca che inizieranno a lavorare allo sviluppo di vaccini, nuove cure, test diagnostici e sistemi medici per impedire la diffusione del coronavirus. 

Le peculiarità di Exscalate4coronavirus

Tra questi c’è anche il consorzio pubblico-privato Exscalate4CoV (E4C), guidato dall’azienda milanese Dompé farmaceutici, che si è aggiudicato 3 milioni di euro.  

Obiettivo di Exscalate4coronavirus (E4C) è di sfruttare le potenzialità di supercalcolo integrate con le migliori competenze scientifiche in ambito Life - Science presenti in Europa, per fronteggiare al meglio e in tempi rapidi situazioni di pandemia di interesse sovranazionale.

Fulcro del progetto è Exscalate (EXaSCale smArt pLatform Against paThogEns), che Dompè presenta come il sistema di supercalcolo - High Performance Computing, Structure-Based Drug Design System – più performante a livello globale grazie alla sua “biblioteca chimica” di 500 miliardi di molecole, in grado di valutare di più di tre milioni di molecole al secondo: per saperne di più leggi qui.

Il progetto a trazione italiana si propone di individuare i farmaci più sicuri e promettenti per il trattamento immediato della popolazione già infetta, a cui seguirà l’individuazione di molecole capaci di inibire la patogenesi del coronavirus per contrastare i contagi futuri.

Il consorzio aggrega 18 istituzioni e centri di ricerca in 7 Paesi europei, tra cui Politecnico di Milano, CINECA, Università degli Studi di Milano, Istituto Spallanzani, Fraunhofer Institute for Molecular Biology and Applied Ecology, Bsc Supercomputing Centre, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) solo per citarne alcuni.

Nel dettaglio, ecco alcuni degli obiettivi di Exscalate:

- identificare virtualmente e in modo rapido i farmaci disponibili, o in fase avanzata di sviluppo, potenzialmente efficaci;

- definire un modello di screening per validare le molecole potenzialmente efficaci e gli eventuali meccanismi di azione e di mutazione del patogeno;

- strutturare insieme ad EMA – European Medicine Agency – un modello di sperimentazione efficace sulla molecola individuata per velocizzarne i tempi per l’impiego terapeutico;

- identificare i geni coinvolti nello sviluppo della patologia.

Cosa è già stato fatto

Numerosi progetti finanziati dall'UE contribuiscono già alla preparazione e alla risposta all’epidemia di COVID-19, come ad esempio lo European Virus Archive - GLOBAL (EVAg), il progetto PREPARE e la partecipazione della Commissione alla rete di collaborazione mondiale nella ricerca in materia di capacità di gestione delle malattie infettive (GloPID-R)

Si ricorda, inoltre il bando IMI lanciato lo scorso 3 marzo con una dotazione complessiva di 45 milioni di euro. 

Gli obiettivi del bando per la ricerca urgente

I 17 progetti selezionati dalla Commissione UE coprono ambiti d’azione diversi, ovvero:

- sviluppo di nuovi vaccini. La ricerca sarà incentrata sullo sviluppo di un vaccino profilattico e di un vaccino terapeutico, che saranno utilizzati rispettivamente per la prevenzione e il trattamento della malattia.

- Test diagnostici rapidi da eseguirsi presso i punti di assistenza. Saranno intensificati gli sforzi per consentire ai lavoratori del settore sanitario che si trovano in prima linea di effettuare la diagnosi in modo più rapido e accurato, di modo da ridurre il rischio di un’ulteriore diffusione del virus.

- Nuovi trattamenti, tra cui l’identificazione di molecole che potrebbero funzionare contro il virus, utilizzando tecniche avanzate di modellizzazione e di calcolo.

- Miglioramento dell’epidemiologia e della sanità pubblica, con lo sviluppo di sistemi di monitoraggio migliori per prevenire e controllare efficacemente la diffusione del virus e contribuire all’analisi delle dinamiche sociali.

 

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