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    Farmaci anti Covid-19, un progetto e una campagna di crowdfunding del CNR

    Primi risultati incoraggianti di FarmaCovid dell’Istituto di Biofisica di Milano e ICGEB di Trieste

    di Redazione Open Innovation | 09/06/2020

Un progetto, tutto italiano, per l’identificazione di nuovi farmaci antivirali / molecole attive contro il COVID-19. Un progetto con primi risultati incoraggianti, che però rischia una battuta d’arresto per mancanza di finanziamenti adeguati. 
 
Per questo l’istituto di Biofisica del CNR sede di Milano (responsabili dell’iniziativa Mario Milani ed Eloise Mastrangelo) insieme a un’altra eccellenza come il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia – ICGEB di Trieste (responsabile Alessandro Marcello), ha lanciato una campagna di crowdfunding per raccogliere fondi da utilizzare per FarmaCovid. 
 
Si può contribuire alla campagna a questo link sulla piattaforma GoFundMe.

Contro il Covid-19

La ricerca di farmaci efficaci contro il virus SARS-CoV-2 che causa il Covid-19 è indispensabile per una ripresa in sicurezza delle normali attività: occorrono terapie di sicuro successo per il trattamento dei futuri contagiati, mentre la ricerca di un vaccino interverrà a livello di prevenzione.
 
Le attività di ricerca dell’IBF CNR nel contesto dell’attuale pandemia comprendono le prime fasi dello sviluppo di farmaci antivirali, studiandone struttura e azione a livello atomico e molecolare: questo tipo di competenze è essenziale per ‘bersagliare’ obiettivi mirati come le strutture proteiche dei virus, e trovare farmaci secondo un criterio razionale. 
 
Inoltre, utilizzando metodi di “intelligenza artificiale”, il gruppo di biologia strutturale attivo all’IBF di Milano è in grado di predire le zone più soggette a mutazionii e dunque proporre nuovi farmaci in risposta a eventuali future emergenze, causate da altri Coronavirus.
 
La campagna di crowdfunding si rende necessaria per ampliare e sostenere il progetto FarmaCovid in corso, attualmente condotto su base prevalentemente volontaristica da parte del personale coinvolto.
 
A questo link l’indicazione più specifica di come verranno utilizzate le somme raccolte.

Le competenze

La ricerca dell’Istituto di Biofisica del CNR adotta un approccio trasversale in cui partecipano competenze diverse: dalla biologia alla fisica, dall’ingegneria alla chimica, dalla bioinformatica alla matematica.
 
Presso la sede di Milano, è attivo un gruppo di biologia strutturale che lavora nel contesto della biochimica e biofisica delle proteine, affrontando problemi specifici relativi a diverse patologie umane. I risultati raggiunti hanno contribuito in modo decisivo alla comprensione dei meccanismi molecolari di diverse patologie e allo sviluppo di possibili nuove terapie e hanno consentito ai responsabili del gruppo di conquistare diversi premi in conferenze nazionali e internazionali e un invito alla celebrazione della Giornata Nazionale per la Ricerca direttamente dal Presidente della Repubblica Mattarella.
 
Già dal 2005 l’unità di biologia strutturale caratterizza e studia l’inibizione del meccanismo replicativo di virus a RNA attraverso lo studio delle proteine coinvolte nella replicazione virale.
 
Tra i progetti già portati avanti dal gruppo di ricerca IBF c’è anche quello che permesso di identificare l’ivermectina come nuovo farmaco: l’ivermectina è attualmente in sperimentazione, finora con successo, contro il Covid-19.
 

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