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    Il Coronavirus nelle acque reflue: così si prevede l’andamento del contagio

    Uno studio innovativo di Mario Negri e Statale di Milano anticipa di 7-14 giorni la curva epidemica

    di Redazione Open Innovation | 16/06/2021

Uno studio congiunto tra due centri di ricerca lombardi permette di anticipare di una e fino a due settimane l’andamento del contagio da Covid-19 nelle città.

Tale studio innovativo - il primo in Italia quanto a numero di campioni analizzati - ha dimostrato l’affidabilità dell’“epidemiologia delle acque reflue” e cioè del monitoraggio delle acque di scarico come strumento di sorveglianza dell’andamento epidemico del virus nella popolazione.

Lo hanno condotto l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Dipartimento Ambiente e Salute, e l’Università Statale di Milano, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, con la partecipazione di Regione Lombardia.

La ricerca  - pubblicata come preprint su medRxiv -ha coinvolto otto città lombarde, selezionate tra le aree più colpite dalla prima ondata di COVID-19: il metodo è in grado di anticipare di 7-14 giorni l’andamento della curva epidemica rispetto ai sistemi di sorveglianza esistenti.

Non solo: l’“epidemiologia delle acque reflue” presenta una grande potenzialità, anche perché permette di ottenere un profilo dei contagi includendo contemporaneamente le infezioni sintomatiche e asintomatiche di un’intera popolazione.

I numeri dello studio

Tra i 107 campioni prelevati nei collettori di ingresso delle città di Bergamo, Brembate, Ranica, Brescia, Cremona, Crema, Lodi e Milano tra la fine di marzo e la metà di giugno 2020, l’RNA virale è stato rilevato in 65 dei campioni analizzati, pari al 61%, una delle percentuali più alte di positività tra gli studi condotti in altri paesi europei ed extraeuropei nello stesso periodo.

Le percentuali di campioni positivi più elevate sono state trovate nell’area di Bergamo (80%) e Brescia (77%), mentre nell’area di Cremona si sono rilevati livelli inferiori (58%). Le cariche virali più elevate, che riflettono un maggior numero di casi, sono state osservate a Brembate, Ranica e Lodi a Marzo-Aprile 2020 e sono poi diminuite nei mesi successivi, in concomitanza con le misure di lockdown.

A metà giugno 2020 i reflui urbani di tutte le città investigate sono risultati negativi a SARS-CoV-2. Il profilo della carica virale misurata nei reflui urbani è risultato comparabile con il numero di casi attivi registrato nella stessa area.

Uno strumento per il futuro

A breve saranno disponibili i risultati delle analisi dei profili epidemici delle ondate successive nell’autunno 2020 e inverno-primavera 2021.

L’approccio innovativo di “epidemiologia delle acque reflue” era stato sviluppato dall’Istituto Mario Negri nel 2005, per stimare il consumo di sostanze come droghe, alcool e farmaci nella popolazione mediante analisi di metaboliti urinari nei reflui urbani non trattati.

L’anno scorso, con lo scoppio della pandemia, i ricercatori del Dipartimento Ambiente e Salute hanno deciso di sviluppare una nuova applicazione legata all’analisi del virus SARS-CoV-2 nei reflui urbani. Tale metodologia potrebbe poi essere utilizzata per individuare nuove tipologie di virus che si dovessero presentare in futuro.

Università Statale di Milano e Istituto Maro Negri collaborano da tempo e hanno messo in campo un’ulteriore sinergia per contrastare la diffusione del Covid-19. 

 

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