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    Incendi boschivi, un progetto innovativo per prevederli, prevenirli, combatterli

    Da uno Studio della Statale di Milano finanziato da Regione Lombardia nuovi strumenti di prevenzione

    di Redazione Open Innovation | 19/10/2021

Temperature in aumento, eventi estremi. Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono sempre più evidenti ed è fondamentale mettere in atto strategie e azioni concrete per comprenderli a fondo e prevenirne le conseguenze, per quanto possibile.

Questo vuole fare ora uno studio del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali (DiSAA) dell’Università degli Studi di Milano, che punta a contrastare ad esempio gli incendi nei boschi mettendo a disposizione

della collettività i risultati della ricerca scientifica più avanzata, nell’ambito del Progetto Attuativo 2021 – 2022 “Miglioramento degli strumenti di previsione del rischio incendi boschivi e revisione del Piano Regionale delle Attività di Previsione, Prevenzione e Lotta Attiva contro gli incendi boschivi in Lombardia”, finanziato da Regione Lombardia con 120 mila euro e attuato su incarico di ERSAF con la collaborazione di ERSAF, ARPA Lombardia, CIMA e Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri.

Un’estate di fuoco

Sul fronte climatico, questa estate è stata per molti versi drammatica.

In Germania le piogge eccezionali di luglio hanno provocato inondanzioni e il drammatico bilancio di 184 vittime; sempre a luglio, le coste occidentali di Stati Uniti e Canada sono state colpite da un’ondata di calore estremo con punte di 50°. E in Italia l’estate è stata costellata da una lunga serie di incendi boschivi. Tutti ricordiamo le drammatiche immagini dei boschi in fiamme in provincia di Oristano, nelle foreste dell’Aspromonte, e vicino alle aree urbane in Abruzzo e Sicilia.

Secondo un’indagine realizzata da Coldiretti su dati dello European Forest Fire Information System della Commissione Europea, l’estate 2021 ha visto i grandi incendi triplicarsi in Italia, con un aumento del 203% rispetto alla media storica 2008-2020.

Anche la Lombardia è stata colpita. Fra gennaio e i primi di aprile, il periodo di maggior rischio nel territorio di questa regione, sono stati registrati ben 126 incendi boschivi. Le conseguenze di questi eventi sono molteplici e gravi: dai danni alle proprietà, come case e terreni, agli impatti sul patrimonio boschivo, che può perdere le sue funzioni fondamentali di contrasto al dissesto idrogeologico e di assorbimento di carbonio, sempre più strategico nella lotta alle emissioni di gas serra responsabili dei cambiamenti climatici.  

Un nuovo sistema di allerta

Per questo è estremamente importante aumentare le capacità del sistema regionale di prevedere e prevenire i grandi incendi boschivi. È proprio in questa direzione che va il nuovo Progetto 2021-2022 di Regione Lombardia per il miglioramento degli strumenti di prevenzione del rischio incendi boschivi e la revisione del Piano Regionale Antincendio Boschivo, tra cui si annovera lo Studio in capo al Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali (DiSAA) dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con la Fondazione CIMA, il Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri e ARPA Lombardia, su incarico dell’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (ERSAF).

Il Progetto prevede attività per migliorare la capacità di prevedere gli incendi boschivi sulla base dell’andamento meteorologico e individuare i territori e le foreste maggiormente a rischio. I primi risultati ottenuti, anche attraverso una carta aggiornata della suscettibilità agli incendi del territorio regionale, verranno inviati alla Regione Lombardia (Direzione Generale Territorio e Protezione Civile), ente finanziatore del progetto, presso il Centro Funzionale Monitoraggio Rischi e l’Antincendio Boschivo regionale, servizi a cui spetta l’allertamento del sistema regionale di protezione civile e la pianificazione delle attività di mitigazione del rischio.

Satelliti, modelli computerizzati, linee guida

Saranno inoltre utilizzati dati prodotti con l’aiuto di tecnologie innovative come immagini satellitari, modelli computerizzati del comportamento del fuoco, e i sensori di umidità del combustibile installati da ARPA Lombardia in quattro foreste della regione.

Saranno poi formulate linee guida per gli interventi di prevenzione antincendi e attuato un programma pilota di fuoco prescritto per la riduzione del combustibile vegetale nelle aree a maggior incidenza di incendi.

Responsabile dell’attività scientifica relativa allo Studio per l’Università degli Studi di Milano sarà Giorgio Vacchiano, Professore di Gestione e pianificazione forestale al DiSAA.  

La ricerca scientifica più avanzata sarà quindi messa al servizio della Pubblica Amministrazione e della collettività: i boschi sono alleati preziosissimi nella lotta ai cambiamenti climatici, e svolgono importanti funzioni territoriali, culturali, economiche e turistiche, ma sono sempre più minacciati da incendi ed eventi estremi in generale. Ecco perché tutti devono fare il massimo per prendersene cura e preservarli.

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