Uno strumento “formidabile”. Così definisce il Public Procurement - i processi pubblici di acquisto, con particolare riferimento all’innovazione digitale - la professoressa Raffaella Manzini, Ordinario di Ingegneria Economico Gestionale alla LIUC-Università Cattaneo, dove dirige anche il PhD Program in Management, Finance e Accounting.
Tra i relatori dell’evento dedicato proprio a questo tema e promosso in Regione Lombardia da Aria S.p.A., in questo video Manzini spiega a quali condizioni il Public Procurement diventa motore d’innovazione, oltre a raccontare cosa ha potuto verificare il suo ateneo in due casi di studio:
La professoressa Manzini ha diretto il Centro di Ricerca LIUC Innovazione e Brevetti, nell’ambito del quale ha condotto attività di supporto alle imprese, formazione, divulgazione.
Le sue attività di ricerca coprono l’innovazione, la proprietà intellettuale, l’open innovation, la technology intelligence e il trasferimento tecnologico. Negli ultimi tempi si è occupata di monitoraggio dell’evoluzione delle tecnologie attraverso l’utilizzo di fonti formali (brevetti, pubblicazioni, database) e informali (esperti di tecnologia e di settore, clienti, fornitori).
Di recente ha elaborato insieme al suo team un nuovo strumento denominato Innovation Patent Index per la valutazione della capacità innovativa di singole imprese, ma anche di filiere, cluster e aree geografiche a partire da insiemi di dati brevettuali.
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