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    Web e impatto ambientale: la sfida delle Telco per ridurre le emissioni

    Le infrastrutture per la rete producono CO2. Vodafone Italia anticipa la decarbonizzazione al 2025

    di Redazione Open Innovation | 08/01/2021

Bit e onde elettromagnetiche sembrano non appartenere alla sfera fisica e materiale, come se le informazioni virtuali che trasmettiamo da un capo all’altro del mondo ‘viaggiassero’ nell’aria. Non è naturalmente così: per far funzionare internet e il web in tutto il mondo c’è bisogno di grandi cavi sottomarini che costeggiano e attraversano continenti e oceani. Uno dei punti chiave si trova a Porthcurno, un villaggio della Cornovaglia dove si snodano gli insiemi di cavi sottomarini che collegano due piattaforme continentali.

Questo tipo di infrastruttura produce energia e CO2 che si diffonde nell’atmosfera: a oggi, il settore delle telecomunicazioni rappresenta circa l’1.5% delle emissioni di gas serra globali, ma le previsioni suggeriscono che questa percentuale potrebbe raggiungere il 14% entro il 2040, arrivando a pesare quanto la metà dell’intero settore dei trasporti su scala globale.

Questo il motivo per cui molti player globali del settore stanno attuando importanti iniziative per il raggiungimento di target significativi di sostenibilità energetica e ambientale.

Tra questi anche Vodafone Italia, che -prima telco ad agire in questo senso - ha deciso di anticipare di cinque anni gli obiettivi di decarbonizzazione della capogruppo: entro il 2025, infatti, Vodafone Italia azzererà le emissioni di gas a effetto serra relative a emissioni proprie, mentre già oggi alimenta la propria rete al 100% tramite l’acquisto di energia proveniente da fonti rinnovabili. La branch italiana è pioniere di un progetto che coinvolge l’intero gruppo, per il quale si punta una riduzione significativa entro il 2030 delle emissioni di gas a effetto serra (net zero), per arrivare ad azzerarle entro il 2040.  

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