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    Automotive, nuovo impianto per dire addio al cromo esavalente nella zincatura

    Finanziato da Regione, garantisce minor impatto ambientale e risparmio energetico

    di Redazione Open Innovation | 13/01/2020

Uno stop a uno degli elementi più inquinanti finora utilizzato nei reparti di zincatura nel settore Automotive. Questo l’obiettivo della ditta O.M.I.G. Srl, azienda di Olginate (LC) attiva da 60 anni nella progettazione e produzione di impianti galvanici in diversi settori - dall’Idrosanitario all’Elettronica, da Arredamento e Moda all’Automotive appunto -, impianti poi realizzati in 32 Paesi e quattro continenti. Un risultato ottenuto grazie grazie a un finanziamento di oltre 155 mila euro erogato da Regione Lombardia tramite il bando FRIM FESR 2020 (Linea R&S Per MPMI).

L’impianto

O.M.I.G. ha dunque puntato su un impianto galvanico con un innovativo procedimento di verniciatura a immersione e centrifugazione a base di zinco lamellare. Il progetto realizzato è in grado di aumentare la resistenza - in particolare alla corrosione - sul prodotto rispetto alle attuali tecnologie comunemente utilizzate, garantendo allo stesso tempo un minore impatto ambientale, grazie all’eliminazione dal processo di trattamento galvanico dell’impiego del cromo esavalente, sostanza come tossica e cancerogena per l’uomo.

La svolta imposta dalla UE

Lo studio e sviluppo del nuovo sistema produttivo per il trattamento e rivestimento, tramite zinco lamellare, delle minuterie metalliche da destinare al settore Automotive è nato in seguito all’entrata in vigore della direttiva 2000/53/CE-LEV, che impone standard qualitativi molto più restrittivi per i componenti destinati al settore Automotive, specie per l’usura e la resistenza agli agenti atmosferici.

Le innovazioni realizzate

Il nuovo impianto risulta innovativo rispetto allo stato d’arte del mercato di riferimento per alcune specifiche peculiarità funzionali e costruttive:

- maggiore resistenza alla corrosione (superamento parametri CE);

- aumento del ciclo di vita dei prodotti trattati grazie alla riduzione dell’usura;

- eliminazione del cromo esavalente (Cr6+);

- ottimizzazione della protezione catodica dei componenti;

- contenimento dello spessore del rivestimento di zinco lamellare, secondo direttive mercato automotive;

- eliminazione della problematica connessa all’infrangimento da idrogeno;

- risparmio energetico del ciclo produttivo rispetto ai trattamenti tradizionali e ai concorrenti;

- contenimento dei costi, conseguente concorrenzialità sul mercato di destinazione degli impianti di trattamento.

Per maggiori informazioni: Luciano Grassi, Email: lucianograssi@omig.it, Tel. 0341605027.

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