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    Con PILGRIM della Bicocca la rete idrica non fa più acqua

    Analisi più veloci e prevenzione nel progetto finanziato da Regione con 1,1 milioni

    di Redazione Open Innovation | 05/12/2019

Una piattaforma ICT a supporto della progettazione e dello sviluppo di un modello innovativo di gestione della rete idrica urbana, più efficiente, sicuro e con manutenzione ridotta. Con quest’obiettivo è nato il progetto PILGRIM (Piattaforma ICT per La Gestione della Rete Idrica Milanese), grazie a un’alleanza tra mondo della ricerca da un lato e piccole e grandi aziende dall’altro. Un modello di collaborazione promosso da Regione Lombardia, che per il rilevante interesse di PILGRIM lo ha finanziato con più di 1,1 milioni tramite il bando FRIM FESR Aggregazioni.

L’iniziativa è stata portata avanti dall’Università degli Studi di Milano Bicocca, nel ruolo di capofila. Tra i partner ci sono grandi aziende milanesi come MM e ISOIL, che si occupa di soluzioni, sistemi e strumenti per la misura, l’automazione e il controllo di processi industriali; quindi Italdata Spa, società di ICT, il Consorzio Milano Ricerche per la promozione di R&I grazie a progetti che legano università e imprese, e infine FEM2 Ambiente, spin off nato proprio alla Bicocca per trasferire i risultati della ricerca in prodotti e servizi innovativi.

Analisi più veloci

PILGRIM recepisce le linee guida del Water Safety Plan, che evidenziano l’importanza di sviluppare attività di prevenzione sulla rete idrica per tutelare al meglio i cittadini e consumatori.

Il progetto ha permesso per la prima volta di sviluppare sistemi più rapidi per analisi di parametri di qualità dell’acqua come quelli microbiologici che potrebbero essere facilmente trasferiti in altri contesti come, ad esempio, quello alimentare. L’aspetto della contaminazione microbica rappresenta ancora un’emergenza, in quanto le metodologie attuali richiedono tempistiche piuttosto lunghe per le analisi (almeno 24 ore). Avere quindi un approccio molecolare, che permette di eseguire delle valutazioni in 4-5 ore, rappresenta un enorme vantaggio.

L’impalcatura della piattaforma che è stata sviluppata offre inoltre numerose possibilità di modifica e di interfaccia. Per fare alcuni esempi, la tecnologia sviluppata potrebbe facilmente ampliarsi e diventare un sistema di ‘comunicazione’ con l’utente, incluso il consumatore finale ovvero il cittadino.

Stop a inquinamento e perdite

Lo scopo è quindi quello di ridurre gli interventi di manutenzione e analisi e di prevenire eventuali rischi come inquinamento della rete e perdite.

Durante il primo anno sono stati identificati punti strategici della rete idrica e installati i sensori opportuni da parte di ISOIL, scelti sulla base dei valori di parametro chimico-fisici più significativi per garantire qualità dell’acqua e sicurezza dell’impianto.

Nello stesso periodo i ricercatori della Bicocca hanno operato insieme a MM Spa per valutare come l’alterazione di questi parametri potesse influenzare eventuali contaminazioni microbiche (formazioni di biofilm batterici) o di microorganismi capaci di erodere le tubazioni. L’area di Informatica di UniMib (DISCo) insieme a Italdata ha poi lavorato alla progettazione della piattaforma ICT, finalizzata a supportare la gestione della qualità dell’acqua in rete. Il CMR ha infine coordinato le attività per lo sviluppo di Digital Services basati su soluzioni di Data Analytics sulle diverse sorgenti di dati integrati nella piattaforma ICT. 

Batteri e sensori

Già durante il primo anno i partner hanno acquisito importanti innovazioni, a partire da MM che ha messo a punto sistemi di analisi microbiologiche basati su analisi citometriche e da FEM2 Ambiente, che ha invece introdotto l’analisi biomolecolare di microrganismi di difficile identificazione. Sono stati definiti alcuni parametri chimico-fisici capaci di interferire con la proliferazione batterica e tarati i sensori. Anche sotto il profilo ICT, lo studio dei requisiti utente e tecnologici ha permesso di integrare in modo più efficace le diverse tipologie di sorgenti dati. 

I vantaggi del progetto

Molti i vantaggi competitivi generati dal progetto. Anzitutto, per quanto riguarda il sistema idrico PiLGRIM permette di rispondere alle normative sui piani di sicurezza dell’acqua; sviluppare sistemi capaci di prevenire alterazioni della rete e quindi poter agire con interventi di manutenzione preventiva. Per gli aspetti analitici e sensoristici questo progetto consente per la prima volta di eseguire delle previsioni su valori di parametro normalmente non monitorati e di applicare tecnologie biomolecolari avanzate in contesto operativo.

Per ulteriori informazioni si piò fare riferimento al professor Massimo Labra del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze (BtBs) della Bicocca, coordinatore scientifico del progetto:

massimo.labra@unimib.it , tel. +39 0264483472.

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