• Notizie

    Droni, robot, Big Data: in Cina la lotta al coronavirus punta sulla tecnologia

    Con l’emergenza sperimentate nuove soluzioni. Per informare o limitare il contagio

    di Redazione Open Innovation | 25/02/2020

La sfida globale nuovo coronavirus SARS-CoV-2 si combatte anche a livello tecnologico. Con la ricerca di soluzioni che non riguardano solo l’ambito della cura, ma anche quello della gestione ed elaborazione di Big Data che permettono di monitorare e prevenire in certi casi l’espandersi del contagio, o più semplicemente informare con rapidità ed efficacia.

La Cina, centro dell’epidemia, sta giocoforza sta facendo scuola su questo fronte, con alcune innovazioni della trama di un film di Hollywood. A Guandong alcuni robot ad esempio ‘richiamano’ i passanti che non indossano la mascherina. Mentre tra Pechino e Shangai sono direttamente i droni a dare direttive alla popolazione sui comportamenti da adottare. Ma i droni sono stati utilizzati anche per spruzzare disinfettanti nelle aree pubbliche: un impiego diverso da quello, già diffuso, per lo spargimento di diserbanti in agricoltura.

Del resto viste le strette misure di isolamento e prevenzione, già a inizio febbraio due ospedali di Wuhan, nel pieno della zona ‘rossa’, hanno puntato su robot connessi alla rete 5G per fornire servizi di orientamento ai pazienti e per disinfettare e aree in quarantena. In questo modo hanno ‘risparmiato’ personale sanitario e limitato la presenza umana in aree a forte rischio di contagio.

Le soluzioni cinesi sono un esempio di come la tecnologia possa aiutare in situazioni complesse o di emergenza a raggiungere a un numero sterminato di persone: China Mobile, attraverso un messaggio di testo inviato ai propri utenti, ha la possibilità di generare in automatico un elenco di province che hanno visitato ultimamente. In questo modo il possessore dello smartphone può far verificare i propri spostamenti al personale sanitario con un semplice gesto.

Scenari come quelli aperti dal coronavirus mostrano l’utilità delle piattaforme di analisi di Big Data, ad esempio per velocizzare la ricerca dei contatti diretti di un paziente risultato positivo al test: sempre in Cina, da inizio febbraio utilizzando una piattaforma di questo tipo chi inseriva nomi e numeri di carta d'identità dopo aver scansionato il QR code, poteva verificare se aveva preso gli stessi voli, treni o autobus di casi confermati o sospetti.

E ancora: la supertecnologica Baidu ha messo a disposizione un software basato su riconoscimento facciale e infrarossi, che permette di misurare la temperatura di 200 persone al minuto in transito all’interno di luoghi particolarmente affollati come le stazioni o gli aeroporti.

La sfida mondiale al Coronavirus può dunque avere nella tecnologia un importante alleato. Con soluzioni che, sperimentate in fasi di emergenza, potrebbero in futuro diventare uno standard.

CONDIVIDI
I nostri canali social