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    L’industria della cultura: l’ecosistema, i trend e le opportunità del PNRR

    Le innovazioni tecnologiche, le azioni previste a partire da un grande potenziale anche in Lombardia

    di Redazione Open Innovation | 21/11/2021

L’industria della cultura rappresenta - come è noto – un asse portante per il nostro Sistema Paese, sia per la miriade di imprese, professionalità e competenze che vi sono coinvolte, per l’attrattività internazionale che genera, ma anche per l’effetto volano che produce su settori e ambiti attigui, come il turismo e il food. È di fatto opinione condivisa che dall’industria della cultura passi una parte importante dello sviluppo economico e sociale dei territori.

Un convincimento comune che trova conferma nei numeri. Secondo il Rapporto 2021, “Io sono Cultura”, realizzato dalla Fondazione Symbola di Unioncamere, tale industria ha prodotto - nell’anno passato - 84,6 miliardi di Euro di valore aggiunto, corrispondente al 5,7% dell’intera economia italiana, occupando circa 1,5 milioni di professionisti.

Nonostante questi numeri che dimostrano il peso indubbio e il potenziale di tale settore nell’economia italiana, il settore è stato fortemente colpito dall’emergenza Covid. L’industria culturale ha visto, nel 2020, una riduzione del valore aggiunto pari a oltre l’8%, con effetti conseguenti anche in termini di occupazione.

Effetti che sono tanto più rilevanti se consideriamo un’accezione estesa di tale industria, che comprende sia attività relative al patrimonio storico-artistico (musei, biblioteche, archivi, complessi monumentali, ecc.), ma anche l’industria legata ai media, alle arti e, più in generale, alla creatività.

La cultura nel PNRR

Su queste basi, ben può comprendersi quanto ancora più importante sia porre l’attenzione sulle opportunità che verranno dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In particolare, nell’ambito della Missione 1 dedicata alla “digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”, il PNRR ha destinato - attraverso la Componente 3 - investimenti per 4,28 miliardi di Euro al settore della cultura.

Le misure previste hanno lo scopo di promuovere l’offerta culturale e creativa, attraverso il ricorso a una strategia di rigenerazione del nostro patrimonio, di valorizzazione degli asset e delle competenze distintive delle nostre professionalità. Il Piano prevede, in particolare, ambiti di intervento su temi chiave, come il potenziamento della digitalizzazione delle filiere, l’incremento dell’inclusione sociale, lo sviluppo in termini di sostenibilità ambientale.

La rilevanza dell’ecosistema della cultura in Lombardia

Porre attenzione su quest’industria è quanto mai importante in Lombardia: più di un quarto del valore aggiunto delle imprese culturali del sistema produttivo culturale italiano nel 2020 è stato generato in Lombardia (26,8% del totale), per un valore complessivo di 22,7 miliardi di Euro, occupando quasi 340 mila lavoratori, pari al 23,5% del totale dei lavoratori impiegati in Italia. In sintesi, la Lombardia è tra le prime regioni italiane che trainano il settore (Fonte: Fondazione Symbola – Unioncamere, Io sono Cultura, Rapporto 2021).

Una rilevanza che trova conferma nella Smart Specialisation Strategy 2021-2027 di Regione Lombardia, che sottolinea da un lato l’importanza della digitalizzazione per questo settore - anche per gli effetti che produce in termini di capacità di raggiungere un pubblico sempre più vasto - dall’altro, il rilievo del capitale umano e delle competenze in termini di innovazione tecnologica, per costruire la futura competitività di questo settore.

Le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e le prospettive di impiego

Se dall’innovazione, che accelera la tradizione, passa la futura competitività, l’obiettivo di queste pagine web è contribuire al fermento in tal senso dell’ecosistema lombardo.

Come anticipato, l’economia culturale del prossimo futuro non può che passare per un ulteriore potenziamento delle tecnologie digitali, che consentano un accesso sempre più esteso ai contenuti, attraverso una diversificazione dei punti di accesso (mobile, social media, ecc.), dei formati di fruizione (podcast, audiolibri, ecc.), piuttosto che la stessa dematerializzazione delle risorse (digitalizzazione del patrimonio culturale di archivi, di biblioteche, ecc.).

L’applicazione sempre maggiore della realtà aumentata per favorire la promozione a distanza e la fruizione dei luoghi, piuttosto che l’impulso proveniente dal gaming in particolare in termini di edu-entertainment – sono sicuramente ulteriori trend e tecnologie da monitorare per lo sviluppo del settore.

Vi è poi il potenziale legato all’utilizzo intelligente dei dati. Il monitoraggio dei comportamenti di acquisto dei fruitori di siti e beni culturali, attraverso la raccolta e la gestione di moli significative di dati, consentirà di costruire offerte e proposte sempre più customizzate sulle esigenze diverse dei fruitori, tanto più per attrarre la clientela internazionale. Una potenzialità che è legata all’utilizzo da parte degli operatori di tecnologie e competenze verticali, che consentano di raccogliere e analizzare i cosiddetti Big Data, per ricavarne insight decisionali.

Infine, la maggior consapevolezza e sensibilità ambientale stanno conducendo le imprese creative a sperimentare nuove pratiche a minor impatto ambientale. Vanno in questa direzione, ad esempio, l’utilizzo di soluzioni eco-compatibili per ridurre gli sprechi nel settore eventi, la riduzione dell’energia utilizzata per archiviare e trasmettere in streaming e, più in generale, il contributo crescente di questa industria alla sensibilizzazione sui temi ambientali.

Gli strumenti del PNRR per l’industria culturale

Tali traiettorie tecnologiche e trend di sviluppo trovano, nelle sezioni del PNRR dedicate al mondo della cultura, opportunità di accelerazione. In particolare, le misure previste dalla Componente 3 della Missione 1 del PNRR, dedicate all’ambito culturale, si sviluppano su tre principali linee di azione:

  • Patrimonio culturale per la prossima generazione. L’obiettivo è quello di favorire la digitalizzazione del patrimonio culturale italiano, agevolando la fruizione delle risorse allocate presso musei, biblioteche, luoghi di cultura, ecc. e lo sviluppo di servizi digitali ad alto valore aggiunto. In questa area di intervento, sono previste anche progettualità mirate all’abbattimento delle barriere architettoniche dei luoghi culturali e il relativo efficientamento energetico, in un’ottima sempre più green.
  • Rigenerazione di piccoli siti culturali, del patrimonio culturale, religioso e rurale, per sostenere lo sviluppo nelle aree periferiche. In questo filone, sono previsti anche interventi di valorizzazione dei borghi, la riqualificazione dell’edilizia rurale storica, ecc.
  • Industria culturale e creativa 4.0. In questo ambito, infine, sono previsti da un lato investimenti per sostenere lo sviluppo del settore cinematografico e audiovisivo, dall’altro la capacity building degli operatori, sempre in ottica di sostenibilità e digitale.

In sintesi, un panorama di investimenti e opportunità che troveranno in queste pagine web occasioni di approfondimento informativo a supporto delle progettualità dell’ecosistema culturale e creativo lombardo.

Questo intervento vuole avviare - nella Community di Open Next Generation tra imprese, ricercatori, professionisti – una riflessione condivisa sulle opportunità di innovazione nell’industria dell’energia e stimolare la conoscenza e messa a fattor comune di progettualità innovative che si vanno realizzando nell’ecosistema lombardo.

Se - come imprenditore, ricercatore, professionista - stai lavorando a progetti innovativi nell’ambito dell’industria Energy e vuoi presentarlo attraverso Open Lombardia Next Generation iscriviti alla Community: clicca qui

 

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