Un progetto ‘green’ - anzi, si potrebbe dire ‘arcobaleno’ - per la produzione di un particolare tipo di plastica, rispettosa dell’ambiente, sfruttando inoltre in modo intelligente i rifiuti soldi urbani.

Ecco RAINBOW, della startup innovativa pavese Agromatrici Srl, che Regione Lombardia ha sostenuto con quasi 1,4 milioni di fondi POR-FESR 2014-2020 (Linea R&S per Aggregazioni): progetto che mira appunto a un protocollo per la produzione di plastiche ecoefficienti, i cosiddetti polidrossalcanoati-PHA. Plastiche prodotte da fonte rinnovabile e biodegradabili, economicamente ed ecologicamente sostenibili.

Il punto di partenza

I polidrossilacanoati (PHA) sono bio-termoplastiche molto versatili negli utilizzi per le loro proprietà simili a quelle della plastica convenzionale, senza però quegli aspetti inquinanti che caratterizzano le prime. Sarebbero una soluzione ideale, tuttavia il loro mercato risulta ancora limitato dai costi di produzione e dalla ridotta ecosostenibilità del processo.

Le attività di RAINBOW ottimizzano il processo, sia da un punto di vista produttivo che da un punto di vista della sostenibilità ambientale ed economica. Integrando l’innovazione produttiva nel sistema di trattamento dei rifiuti solidi urbani lombardo.

Il mercato di riferimento del progetto è l’industria manifatturiera avanzata, in particolare la filiera dei prodotti plastici biodegradabili per applicazioni agronomiche e green-based.

Il partenariato

La sfida di RAINBOW, portata avanti in partenariato con Alan S.r.l. e Università degli Studi di Milano, CNR e Istituto CAT Ronzoni , è la definizione del protocollo di una bioraffineria per la produzione di bioplastiche a partire dalla frazione organica del rifiuto urbano. Nel procedimento di realizzazione sono tenuti in considerazioni prodotti da colture no food e da biomasse di scarto con alta valenza in fatto di sostenibilità.

Per info e contatti: elisa.casaletta@agromatrici.it - 0382 809033

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