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    Scopri la MISSIONE 1: Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura

    PNRR, voce per voce i fondi, gli interventi previsti, la centralità della Pubblica Amministrazione

    di Redazione Open Innovation | 22/11/2021

La Missione 1 (M1) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si propone di rilanciare la competitività e la produttività del sistema Italia producendo un impatto decisivo sugli investimenti privati e sull’attrattività del Paese. L’articolato insieme di interventi previsti è indirizzato in modo particolare a tre aree principali:

  • Pubblica Amministrazione;
  • sistema produttivo;
  • turismo e cultura.

I numeri

Importo previsto: € 40,29 mld, 21,04% del PNRR

+ € 8,74 mld del Piano Complementare

+  € 0,80 mld provenienti dal React-EU

Con uno stanziamento di quasi 10 miliardi, la Componente 1 della Missione riguarda la trasformazione profonda della Pubblica Amministrazione attraverso una strategia incentrata sulla digitalizzazione. Il traguardo da raggiungere è la “PA digitale” - più efficiente, più accessibile e prima alleata di cittadini e imprese - meta che ci si propone di raggiungere intervenendo sulle dotazioni tecnologiche, sul capitale umano e infrastrutturale, sulla sua organizzazione, sui suoi procedimenti e sulle modalità di erogazione dei servizi.

 I principali obiettivi individuati sono:

  • digitalizzare la Pubblica Amministrazione attraverso interventi ad ampio raggio, come la migrazione verso nuove infrastrutture cloud, l’interoperabilità dei dati, l’estensione e il miglioramento dei servizi digitali per i cittadini – identità digitale (SPID e CIE), sistemi di pagamenti (PagoPa), app IO – il rafforzamento della Cybersecurity, accompagnati da incisive riforme strutturali;
  • abilitare gli interventi di riforma della PA rafforzando le competenze del capitale umano, e la semplificazione/sburocratizzazione dei procedimenti amministrativi (riduzione di tempi e costi);
  • sostenere gli interventi di riforma della giustizia attraverso investimenti nella digitalizzazione e nella gestione del carico pregresso di cause civili e penali.

Per l’implementazione della Componente 2 è assegnata la quota più ampia di budget, una somma totale superiore a 30 miliardi di euro, se si contano anche le risorse aggiuntive. Questo programma di investimenti è deputato alla promozione della competitività del sistema produttivo, attraverso il rafforzamento del tasso di digitalizzazione, di innovazione tecnologica e internazionalizzazione. Speciale attenzione è posta sulle PMI, sulle filiere produttive e sulle competenze tecnologiche.

Il Piano prevede interventi trasversali con incentivi per investimenti in Tecnologie 4.0 e innovazione aziendale, riforma della proprietà industriale, trasformazione e internazionalizzazione delle PMI, reti a banda ultra-larga su tutto il territorio nazionale.

Più nel dettaglio, le misure di intervento mirano a:

  • sostenere la transizione digitale, l’innovazione e la competitività del sistema produttivo, incentivando investimenti in tecnologie avanzate, ricerca e innovazione;
  • dotare tutto il territorio nazionale di connettività ad alte prestazioni – garantire la copertura di tutto il territorio con reti a banda ultra-larga (fibra FTTH, FWA e 5G), portare la connettività a 1 Gbps in rete fissa a famiglie ed edifici scolastici, e assicurare una connettività adeguata al Servizio Sanitario Nazionale;
  • supportare i processi di internazionalizzazione (posizionamento del Made in Italy) e della competitività delle filiere industriali, con focus specifico su quelle più innovative e strategiche, anche attraverso strumenti finanziari innovativi;
  • investire in infrastrutture satellitari per il monitoraggio digitale a tutela del territorio e in generale nell’economia dello Spazio e nelle tecnologie emergenti che possono contribuire allo sviluppo di competenze distintive.

Il rilancio dei settori economici della cultura e del turismo è invece l’oggetto della Componente 3. Da un punto di vista strategico, si tratta di settori che giocano un ruolo distintivo, sia in quanto espressione dell’immagine e “brand” del Paese, sia per il peso che hanno nell’economia nazionale (il solo turismo rappresenta circa il 12% del Pil).

Gli interventi della Componente, che secondo un approccio integrato e partecipativo vedranno la cooperazione tra attori pubblici, privati, cittadini e comunità, si articolano su quattro linee di azione: “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale”, “Industria culturale e creativa 4.0”, “Turismo 4.0”. Gli obiettivi principali individuati sono:

  • favorire interventi di valorizzazione di siti storici e culturali, volti a incrementare l’attrattività dei luoghi, non solo dei “grandi attrattori” ma anche dei siti minori (ad esempio i borghi);
  • garantire una forte accelerazione della digitalizzazione, per migliorare la fruibilità della cultura e l’accessibilità turistica;
  • migliorare la sicurezza sismica e la conservazione dei luoghi di culto e assicurare il ricovero delle opere d’arte coinvolte da eventi calamitosi;
  • favorire interventi per il rinnovo e la riqualificazione delle strutture turistico-ricettive e il potenziamento dei servizi turistici, al fine di migliorare gli standard di offerta.
INVESTIMENTI M1C1 

RIFORME M1C2 

INVESTIMENTI M1C2 

RIFORME M1C2

INVESTIMENTI M1C3 

RIFORME M1C3 

Focus sull’innovazione

La digitalizzazione è una necessità trasversale che tocca orizzontalmente tutte le misure previste dal Piano, in quanto riguarda il continuo e necessario aggiornamento tecnologico dei processi produttivi, delle infrastrutture nel loro complesso, della scuola, della sanità etc. Lo sforzo di digitalizzazione e innovazione è tuttavia centrale in questa Missione, che include numerosissimi investimenti altamente impattanti in ambito di innovazione e ricerca.

Accanto alle misure sopracitate, uno dei programmi più significativi è Transizione 4.0, che metterà a disposizione 13,38 miliardi di euro per il potenziamento della ricerca di base e applicata, il trasferimento tecnologico, la promozione della trasformazione digitale dei processi produttivi e l’investimento in beni immateriali.

Esso è un’evoluzione del precedente programma Industria 4.0, rispetto al quale prevede:

  • un ampliamento dell’ambito di imprese potenzialmente beneficiarie con la sostituzione dell’iper-ammortamento;
  • il riconoscimento del credito sugli investimenti effettuati nel biennio 2021-2022;
  • L’estensione degli investimenti immateriali agevolabili, l’aumento delle percentuali di credito e dell’ammontare massimo degli investimenti incentivati.

Comprende in particolare anche la definizione di codici di credito d’imposta per consentire ai beneficiari di utilizzarli con il modello F24 per:

  • beni strumentali materiali 4.0 (macchine di produzione controllate da sistemi informatici, macchine e sistemi per il controllo di prodotti o processi, e sistemi interattivi); beni strumentali immateriali 4.0 (3D, sistemi di comunicazione intra-fabbrica, intelligenza artificiale e software di apprendimento automatico; sistemi, piattaforme e applicazioni); beni immateriali di investimento standard (software relativo alla gestione aziendale);
  • attività di ricerca, sviluppo e innovazione per l’innovazione verde, digitale e di progettazione;
  • attività di formazione per acquisire o consolidare la conoscenza di tecnologie rilevanti (l'analisi dei Big Data e dei dati, l'interfaccia uomo-macchina, l’internet delle cose, l’integrazione digitale dei processi aziendali, la sicurezza informatica).

Un altro importante intervento strategico è quello dedicato a Tecnologie satellitari ed economia spaziale, il quale destina 1,4 miliardi al potenziamento dei sistemi di osservazione della Terra per monitorare lo spazio extra-atmosferico e al rafforzamento delle competenze nazionali nella Space Economy, grazie a diverse linee di azione mirate che dovrebbero essere avviate entro marzo 2023.

Tra gli scopi del programma, vi è anche quello di abilitare servizi come le comunicazioni sicure e le infrastrutture di monitoraggio per diversi settori dell'economia: a tal fine, comprende sia upstream (servizi di lancio, produzione e gestione di satelliti e infrastrutture) sia downstream (generazione di prodotti e servizi).

L’investimento include quattro progetti:

  1. SatCom: progettazione e sviluppo di tre componenti, in particolare Internet of Things basato su piccoli satelliti, una missione di comunicazione quantistica basata sugli attuali sviluppi prototipali per consentire lo sviluppo di tecnologie di telecomunicazioni fotoniche e potenziamento delle infrastrutture esistenti; progettazione, sviluppo e gestione di un hub e di piattaforme per la fornitura di servizi satcom.
  2. Osservazione dalla Terra: progettazione e sviluppo di una costellazione per il telerilevamento (Synthetic Aperture Radar - SAR) e approvvigionamento di lanci focalizzati sul monitoraggio di terra, mare e atmosfera; realizzazione nel Mezzogiorno di un incubatore di applicazioni e servizi di osservazione; Progetto CyberItaly che prevede la realizzazione di una replica digitale del Paese.
  3. Space Factory, costituito da due sotto-progetti ovvero Space Factory 4.0: progettazione e costruzione di strutture di fabbricazione digitale, assemblaggio e collaudo per piccoli satelliti e implementazione di un sistema cyber fisico di produzione e gemellaggio digitale satellitare. E Accesso allo spazio: ricerca, sviluppo e prototipazione per la realizzazione di tecnologie verdi per la futura generazione di propulsori e lanciatori, compresa la dimostrazione in volo di tecnologie selezionate.
  4. In-Orbit economy: implementazione di un dimostratore per le tecnologie di servizio in orbita per l'interoperabilità in orbita; aumento della capacità nazionale di sorveglianza e tracciamento spaziale comprendente una rete di sensori a terra per l’osservazione e il tracciamento dei detriti spaziali; progettazione, sviluppo, commissioning di asset per l'acquisizione e gestione ed erogazione del servizio dati a supporto delle attività di Space Traffic Management.

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