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    VIDEO Baggioni: “Ecco cosa faranno le auto del futuro connesse con il 5G”

    La Direttrice del Programma dedicato di Vodafone al Tavolo Smart Mobility di Regione

    di Redazione Open Innovation | 05/12/2019

In che modo la nuova tecnologia 5G può essere applicata ai trasporti?

Lo spiega in questo video Sabrina Baggioni, 5G Program Director di Vodafone, una dei partecipanti all’ultimo Tavolo Smart Mobility promosso da Regione Lombardia con tutti gli attori del territorio interessati al settore Automotive:

 

 

Baggioni disegna dunque chiaramente gli scenari che si stanno disegnando. Il mercato del resto conferma la forte crescita di servizi tecnologici per la sicurezza dei veicoli. E il 5G promette in effetti di abilitare supporti alla guida del tutto innovativi, grazie allo scambio praticamente in tempo reale tra i diversi mezzi di trasporto e tra questi e le infrastrutture per la mobilità.

Per fare qualche esempio: la connessione tra veicoli abilitata dalla nuova tecnologia permetterebbe a un’auto, con tempi di latenza bassissimi, di acquisire informazioni dai mezzi che la precedono in coda in autostrada su situazioni potenzialmente pericolose; o viceversa, di sorpassare un mezzo in tutta sicurezza grazie alla visuale trasmessa dai veicoli che precedono quello da superare. Oppure, ancora, in futuro potremmo collegarci a sensori lungo il percorso di guida per essere avvertiti direttamente sul cruscotto dell’eventuale presenza di pedoni, biciclette, attraversamenti pedonali prima ancora che diventino visibili all’orizzonte.

Nelle Smart City di domani, insomma, il 5G potrebbe aiutare i guidatori, tramite avvisi ad hoc, a rispettare le distanze di sicurezza, frenare in modo preventivo in caso di rallentamenti od ostacoli improvvisi, adattare la velocità del mezzo in base alle condizioni del particolare contesto in cui ci si trova, condizioni segnalate dalle infrastrutture stesse.

Allo stesso tempo, Pirelli sta già testando pneumatici intelligenti e connessi, in grado di trasmettere e condividere informazioni utili alla sicurezza come quelle su pressione e aderenza al manto stradale.

La chiave sta appunto nella possibilità di mettere in rete un numero altissimo di dispositivi - sulle auto, o su infrastrutture - e cioè fino a un milione per chilometro quadrato, altra caratteristica saliente della tecnologia 5G.

 

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