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    Brevetti in mostra a Milano. E la città rilancia: “Il tribunale europeo deve essere qui”

    L’appello delle istituzioni. Innovazione, i primati della Lombardia

    di Redazione Open Innovation | 06/05/2019

I tempi sono maturi. Per portare i brevetti fuori dai laboratori, sul mercato, dando nuova spinta all’innovazione e dunque alla crescita del Paese. E per portare a Milano il Tribunale europeo dei brevetti, in fuga da Londra.

Questi i due messaggi lanciati nel capoluogo lombardo da InnovAgorà, la tre giorni che da lunedì 6 punta a fare di Milano proprio la capitale dei brevetti, mettendo in mostra al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci 171 invenzioni selezionate tra quelle degli atenei di tutta Italia. Mentre il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca arrivato a inaugurare l’evento auspica che l’appuntamento diventi “fisso e annuale”.

L’influenza della ricerca sulla crescita

La necessità di accelerare sul fronte del trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese è del resto ben chiara a tutti. Da un lato, i numeri portati ad esempio da Valerio De Molli (CEO The European House-Ambrosetti) raccontano meglio di ogni altra considerazione quanto l’innovazione possa essere motore di sviluppo: negli ultimi cinque anni, le prime mille imprese in Europa per investimenti in R&S sono cresciute sette volte più delle altre, i loro occupati sono aumentati sei volte più che nelle altre aziende.

D’altra parte, nel 2016 dalle università italiane sono arrivate 350 domande di brevetto per un valore di 1,2 milioni di euro - spiega il ministro -, in generale siamo undicesimi al mondo per numero di brevetti: ma si può e deve fare di più.  

I numeri della Lombardia

Un primo passo indispensabile, osservano allora sia Regione sia Comune, è portare all’ombra della Madonnina la divisione centrale del Tribunale dei Brevetti europeo, in partenza da Londra in conseguenza della Brexit. In Europa l’Italia è al terzo posto per numero di brevetti, la Lombardia in particolare vanta 36 mila domande di brevetti e registrazione di nuovi marchi, in pratica il 29% del totale nazionale.

Lo ricorda il vicepresidente di Regione Lombardia e assessore alla Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione delle imprese che già ad aprile aveva presentato un nuovo strumento, l’Innovation Patent Index, un indicatore che con l’aiuto di algoritmi di machine learning considera i dati brevettuali che si sono dimostrati essere predittivi della capacità innovativa delle imprese e dei territori. Proprio sulla base di questo indicatore, una ricerca riferita ai brevetti del periodo 2000-2017 vedeva in testa al ranking delle città più innovative Milano, Varese e Mantova.

“Si tratta di numeri che confermano la giusta direzione delle nostre misure per favorire lo sviluppo - aveva commentato il vicepresidente di Regione -. Per fare un esempio, ogni Accordo regionale per la Ricerca e dell’Innovazione realizzato produce in media almeno un brevetto”. Mentre il Programma Strategico Triennale di Palazzo Lombardia promette di mobilitare risorse per 750 milioni di euro.

I dati portati da De Molli confermano la leadership lombarda anche sul fronte degli investimenti in R&S, visto che il territorio guida la classifica delle regioni italiane con 4,76 miliardi (2016).

Non solo: la Lombardia raccoglie il 60% degli investimenti esteri, il 47% delle multinazionali presenti in Italia, i 2/3 dei ricercatori italiani, appunto il 30% dei brevetti nazionali, il 23% delle startup innovative e il 21% degli investimenti in R&S (fonte: rielaborazione The European House - Ambrosetti su dati Eurostat).

I settori trainanti

A livello nazionale, sono molti i settori in cui la ricerca italiana eccelle e potrebbe quindi dare il suo contributo anche in termini di brevetti. Viene ricordato ad esempio come per la prima volta nel 2018 abbiamo superato la Germania per produzione di farmaci; o come la ricerca made in Italy risulti seconda al mondo per citazioni sul tema dell’invecchiamento - Regione Lombardia, tra l’altro, ha dedicato il focus della terza edizione del Premio Lombardia è ricerca sulle Life Science proprio all’Healty Ageing, l’invecchiamento in salute e alle scoperte che possono favorirlo.

E ancora, il Belpaese si colloca tra i primi al mondo per quel che riguarda macchinari per automazioni, aerospazio, arredamento, cosmetica: settori questi ultimi che già vedono un importante apporto lombardo.

I brevetti in mostra a InnovAgorà

Le invenzioni selezionate tra le centinaia proposte dagli atenei spaziano in diversi ambiti: Bioeconomia e Agroalimentare; Manifattura Intelligente: materiali innovativi, robotica e ICT;
Energia sostenibile, Ambiente e Tecnologie verdi; Società intelligenti, sicure e inclusive; Mobilità sostenibile; Dispositivi per la diagnosi e la cura; Nuovi farmaci e biotecnologie per la salute; Tecnologie innovative per l'edilizia, le infrastrutture e il patrimonio culturale.

 

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