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    L’accelerazione della Sanità digitale: il futuro è già qui

    A cura di Roberto Ascione, imprenditore e opinion leader internazionale in ambito Digital Health

    di Redazione Open Innovation | 08/04/2021

Le tecnologie digitali sono parte della nostra vita quotidiana da diversi anni eppure, nonostante l’utilizzo di strumenti innovativi già stesse creando una serie di cambiamenti nel mondo a tutti i livelli, è solamente con la pandemia da Covid-19 che si è assistito a un’accelerata senza precedenti del sistema sanitario verso l’innovazione digitale.

Il bisogno di accedere alle cure interrotte con il lockdown e le norme di distanziamento sociale hanno spinto la creazione di servizi innovativi sempre più personalizzati e predittivi della salute, e favorito lo spostamento delle cure dagli ospedali verso il territorio, rendendole così più vicine al paziente.

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1. La rivoluzione digitale

Tutta l’innovazione nasce dalla soddisfazione di un bisogno. Le persone creano e sperimentano soluzioni quando mosse dalla necessità di migliorare dei processi per ottenere benefici superiori.

Telemedicina e televisita, sono concetti pensati e sviluppati già negli anni 60 e di cui si è parlato per tantissimo tempo, ma che non avevano occasioni di essere adottate su larga scala. Poi all’improvviso, in pochi mesi, siamo stati travolti dall’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 che ha creato il bisogno di una innovazione radicale nell’ambito della salute (Fig.1).

Fig. 1: Servizio di Smart Access per la prenotazione di una visita, messo a disposizione da Paginemediche.it

L’idea di un modello ‘centralizzato’ di assistenza sanitaria è andata in estrema sofferenza con la pandemia e con le misure imposte per il contenimento del virus Sars-CoV-2. Abbiamo assistito a un ridimensionamento delle prestazioni ambulatoriali e a una drastica limitazione dell’accesso alle cure, con conseguenti aggravi sulle liste di attesa e sulla stessa salute dei pazienti. Da marzo e per tutto il periodo di lockdown sono stati sospesi 12,5 milioni di esami diagnostici, oltre 20 milioni di analisi del sangue, circa 13 milioni di visite specialistiche e oltre 1 milione di ricoveri programmati (Fonte: elaborazione Centro ricerche in economia e management sanitario Università Cattaneo su dati ministero della Salute).

Per rispondere a questo bisogno di cure, ecco che accanto alle operazioni straordinarie messe in atto dalle Regioni, moltissime iniziative hanno chiamato in causa l’utilizzo delle tecnologie digitali con soluzioni di telemedicina destinate alle persone prima ancora che alle categorie professionali e alle istituzioni.

 2. L’individuo al centro e l’umanizzazione offerta dalla tecnologia

La medicina è sempre più basata sull’individuo e si muove giorno dopo giorno sul concetto di “paziente al centro”. Innovazione tecnologica e intelligenza artificiale sono oggi due potenti mezzi nell’ambito della rivoluzione del sistema sanitario, capaci di intercettare in tempo reale i bisogni di salute ed elaborare miliardi di dati attraverso strumenti integrativi.

Realtà virtuali, robot, piattaforme di salute digitali, wearable ma anche “test fai da te” e perfino la vendita online di farmaci (Pharmacy, l’ultima novità di Amazon - attiva solamente in USA) sono alcune delle opportunità innovative sviluppate attorno ai bisogni di salute delle persone.

È evidente che l’esigenza di strumenti digitali per la gestione della salute è molto sentita e che medici di famiglia, specialisti, pazienti, ospedali, istituzioni, farmacie sono ben disposti a innovare il modo in cui tradizionalmente interagiscono, laddove le tecnologie risultano adeguate ai bisogni e semplici da utilizzare.

Il digitale spalancherà le porte verso un futuro della salute più equo, accessibile e umanizzato, dove gli individui si sposteranno meno mentre viaggeranno dati e competenze verso le persone, ovunque si trovino grazie alle tecnologie, rendendo sempre più efficiente il rapporto tra medici, pazienti, istituzioni e territorio.

3. L’impatto del digitale sulle pratiche assistenziali

Il digitale può rendere il Sistema sanitario più efficiente e la vita delle persone più semplice. Ed è sotto gli occhi di tutti come l’effetto del Covid-19 sia stata una spinta senza precedenti alla medicina digitale che non deve assolutamente arrestarsi.

Non è un caso che visite mediche fatte con videochiamata, le terapie digitali, le app e i software per riconoscere in anticipo i sintomi delle malattie, il monitoraggio domiciliare e i siti per trovare un medico disponibile, abbiano riportato sin da subito una ribalta della telemedicina a tutti i livelli decisionali.

In pochi mesi i risultati ottenuti con la pratica clinica virtuale in Italia hanno registrato - secondo i dati presentati dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano – che più del 50% dei medici di Medicina Generale ha svolto la propria attività da remoto con miglioramenti nella pratica clinica soprattutto in termini di tempi di risposta alle richieste dei pazienti (63%) e di una più efficace condivisione delle informazioni (63%).

Tra le soluzioni più concrete messe a disposizione di medici e pazienti durante l’emergenza Covid ricordiamo ad esempio, quelle di Paginemediche, piattaforma di telemedicina e servizi di digital health del portfolio Healthware Ventures, che ha saputo rispondere tempestivamente alla crisi del sistema sanitario, ancor prima che la World Health Organization dichiarasse lo stato di pandemia. Paginemediche ha di fatto messo a disposizione di tutti gli italiani e dei medici uno strumento di identificazione precoce dei possibili contagiati, offrendo - tramite un chatbot - un supporto al triage dei sintomi e rispondendo con un’app dedicata al bisogno di telemonitoraggio domiciliare dei pazienti sintomatici o paucisintomatici, con possibilità di attivare video visite di controllo o follow up a distanza. Innovazioni in grado di supportare i clinici ed evitare il congestionamento dei pronto soccorso a vantaggio della sicurezza pubblica. (Fig.2)

Fig.2: Telemonitoraggio domiciliare del paziente Covid-19

4. La sanità digitale

Quello vissuto nell’ultimo periodo conferma che le azioni indispensabili per una sanità digitale vanno sempre più verso alcune aree strategiche.

Servizi di telemedicina per dare risposte immediate ai bisogni di salute. La Videovisita è sicuramente una delle principali innovazioni che nella sua semplicità garantisce la continuità di cura, soprattutto per i pazienti cronici e fragili, così come per le visite di controllo, riducendo al minimo gli spostamenti dei pazienti. La rilevanza della Telemedicina e il suo impatto positivo sulla società e sulla salute sono riconosciuti da tempo anche in Italia. Dopo un lungo iter procedurale durato circa tre anni (2011-2014) la Conferenza Stato-Regioni e Provincie Autonome di Trento e Bolzano ha approvato le “Linee Guida Nazionali sulla Telemedicina”, definendone le priorità e le modalità di erogazione, analizzando modelli, processi e procedure d'integrazione di Televisita, il Teleconsulto e la Telecooperazione sanitaria nella pratica clinica.

Piattaforme di salute che aiutano i pazienti a connettersi con medici e servizi, seguendo percorsi di salute personalizzati, supportati anche da wearable e sensori capaci di raccogliere ed elaborare i dati di salute, in modo da reagire più tempestivamente al cambiamento. Parliamo di orologi da polso ma anche più sofisticati cerotti, ciondoli, fasce, maglie, che monitorano alcuni parametri di salute e una volta collegati alla piattaforma aiutano a modificare gli stili di vita in un’ottica preventiva delle patologie. Anche il Medico di Famiglia utilizzando dati e piattaforme di telemedicina avrà modo di gestire i pazienti più facilmente, personalizzare le terapie e orientarli tempestivamente su esami e cure specialistiche che avverranno successivamente anche da remoto.

Riorganizzare i servizi territoriali attorno agli individui, dove ospedale e territorio devono lavorare armonicamente rispetto ai suoi bisogni. Adesso che il digitale consente al paziente di scegliere e connettersi rapidamente ai servizi da remoto, e mostrare e condividere i propri dati in rete, cambia tutta la geografia sanitaria. Se il Medico di Famiglia e l’Ospedale rappresentavano il primo filtro con il paziente per informazioni e cure, adesso competenze e servizi sono accessibili da remoto grazie alla tecnologia per un nuovo processo di cure più orientato alla condivisione e interoperabilità, che andranno naturalmente a favorire il digitale come leva per la trasformazione del Sistema Sanitario. Si passerà, quindi, dalla logica della “cura” del problema al “prendersi cura” del cittadino-paziente, attraverso un Sistema finalmente proattivo e predittivo.

5. L’innovazione digitale nel Sistema Sanitario Nazionale

Il digitale e gli strumenti di telemedicina stanno definendo un nuovo standard di assistenza innovativa alla persona anche nel Sistema Sanitario Nazionale, capace di potenziare il rapporto medico-paziente offrendo un grande slancio alle pratiche clinico assistenziali a distanza, oltre che rappresentare un notevole risparmio di risorse.

Le principali innovazioni riguardano non solo la telemedicina ma anche fascicoli sanitari elettronici, app medicali, big data e intelligenza artificiale, integrati all’assistenza tradizionale per rinforzare i servizi essenziali e dematerializzare e ottimizzare il sistema informativo della sanità.

La “medicina a distanza”, in pratica, offre la possibilità di prenotare visite mediche online, monitorare alcuni parametri dei pazienti da remoto grazie anche all’utilizzo di device, e avviare teleconsulti a distanza tra specialisti; inoltre, prevede la realizzazione di una cartella clinica unica, virtuale e interattiva condivisa tra paziente, specialista e medico di famiglia, ma non solo. Si è rivelata uno strumento fondamentale anche nel contrasto al contagio da Covid-19 riducendo drasticamente gli accessi agli ospedali e ambulatori, evitando rischi e spostamenti.

Diverse sono le realtà che in Italia hanno adottato strumenti di Digital health a integrazione del Sistema Sanitario Regionale. Un passo avanti si è portata Regione Lombardia che dallo scorso 7 marzo ha messo a disposizione di tutti sul proprio portale una info-chat automatica, o Chatbot, per riconoscere i sintomi associati al Coronavirus e ricevere informazioni sui comportamenti corretti da adottare. Lo strumento, sviluppato a partire dalle linee guida del Ministero della Salute e degli organi internazionali preposti alla gestione dell’emergenza, ha permesso a tutti i cittadini lombardi di accedere a un percorso guidato che in base ai sintomi selezionati porta alla scelta delle azioni più corrette da compiere (Fig. 3)

Fig. 3 Chat Coronavirus messo a disposizione dalla Regione Lombardia

Un servizio alla portata di tutti, con contenuti verificati da Regione Lombardia e AREU (Azienda Regionale Emergenza Urgenza) e messo a disposizione dall’Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti (ARIA S.p.A.) avvalendosi della competenza di un team di ricercatori, medici e operatori sanitari che quotidianamente forniscono il proprio supporto ai cittadini attraverso la piattaforma Paginemediche.

Il servizio, disponibile su https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/servizi-e-informazioni/cittadini/salute-e-prevenzione/coronavirus, ha riscosso da subito un grande interesse, con numeri di accesso molto alti: dopo solo tre giorni dalla messa online, circa 7 mila utenti lo hanno scelto sul portale istituzionale di Regione Lombardia, oltre 1.500 utenti lo hanno sfruttato partendo dalle pagine del proprio Fascicolo Sanitario, quasi mille utenti dal portale dedicato all'Agenzia di stampa regionale. 

6. Il futuro della salute

Il futuro che ci attende prevede la digitalizzazione del processo assistenziale quale atto necessario per migliorare la vita delle persone.

La pandemia ha chiarito, ancora una volta, che non può esistere economia, e di conseguenza società, senza salute.

Il digitale è uno strumento strategico che facilita e, in molti casi, favorisce il rapporto medico-paziente, garantendo così la continuità dell’accesso alle cure non solo per i pazienti Covid, ma anche per tutte le altre patologie i cui trattamenti e terapie sono attualmente stravolti, per cui occorre ripensarne le prospettive.

 Noi innovatori della salute abbiamo il compito di ripensare all’assistenza sanitaria, alle terapie e alla prevenzione alla luce della trasformazione digitale e alla valorizzazione del dato sanitario – non solo per il mero controllo e monitoraggio del paziente – ma soprattutto quale strumento di natura preventiva diagnostica e di programmazione sanitaria su larga scala.

In tal senso, un momento importante di dibattito e confronto sul prossimo futuro della salute è stato Frontiers Health, conferenza internazionale sull’innovazione in ambito sanitario, la cui quinta edizione si è tenuta lo scorso 12 e 13 Novembre 2020 con la partecipazione, sia fisica che virtuale, di oltre mille esperti in ambito globale. La conferenza è stata aperta dal Dr. Gottfried Ludewig, Direttore Generale Digitalizzazione e Innovazione del Ministero Federale della Salute tedesco, che ha spiegato quanto la salute digitale sia un tema centrale della Presidenza tedesca del Consiglio dell’UE e in Germania, con focus su terapie digitali e l’European Data Space per la circolazione in sicurezza dei dati sanitari in Europa.

Anche in Italia ci stiamo avviando verso un percorso di trasformazione radicale. Con la pubblicazione del numero monografico “Terapie Digitali, una Opportunità per l’Italia” è iniziato un percorso importante per le terapie digitali o DTx nel nostro Paese. Il documento intende fornire una prima risposta alle varie domande che riguardano queste nuove tecnologie, e superare molte delle barriere che al momento ne hanno condizionato lo sviluppo nel nostro Paese, rappresentando un riferimento operativo per istituzioni, società scientifiche, organizzazioni di pazienti in merito alle modalità di introduzione delle terapie digitali nella pratica medica. Questi nuovi trattamenti terapeutici, che segneranno il futuro della medicina con un impatto cruciale sui pazienti in termini di accesso alle cure e sulla sostenibilità dei sistemi sanitari, sono anche un’opportunità di sviluppo economico da non sottovalutare.

Dobbiamo resistere a questi tempi incerti e ai prossimi che verranno, sapendo che alla filiera dell’innovazione è richiesta una grande responsabilità.

 

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