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    Mente e corpo nell’era del digitale

    di Vanda Lombardi

Ultimamente mi è capitato di imbattermi in questa intervista a Sebastiano Bagnara, rilasciata qualche anno fa. Bagnara, che peraltro partecipa talvolta anche alle discussioni qui su Open Innovation, afferma delle cose che mi hanno fatto pensare che il tema delle emozioni sia sottovalutato nel dibattito sui social network, nel momento in cui si confrontano con fenomeni come le fake news o l’hating e il cyberbullismo (passando per altri comportamenti di “violenza digitale”).

In effetti sembra che si sottovaluti la portata emotiva dell’esperienza di comunicazione e relazione digitale, questo perché la si giudica estranea ad un’esperienza fisica e, quindi, si è portati a pensarla relegata a processi razionali o, per lo meno, scarsamente emozionali.

Invece dovremmo cominciare a ragionare su una nuova dimensione esperienziale in cui mente e corpo (con)vivono strettamente in una nuova modalità di relazione - come suggerivo già nell’intervista succitata.

Allo stesso modo credo si sottovaluti la componente di bisogno - motivazionale - cui rispondono i social network e le esperienze di comunicazione e relazione digitale. In uno dei saggi di maggior successo degli ultimi anni, “Sapiens: da uomini a dèi”, Harari evidenzia come uno dei pilastri su cui si sviluppa la comunicazione e la cultura nell’Homo Sapiens, sia il pettegolezzo. Parlare degli altri membri della comunità, stabilire rapporti di fiducia o poter isolare coloro che hanno comportamenti devianti dal gruppo, è uno dei bisogni principali a cui risponde il linguaggio e su cui si sviluppa la relazione sociale.

Allora si comprende come dal bisogno di perpetuare questa dimensione social, si sviluppi un comportamento comunicativo e relazionale, che si esercita in una esperienza emotiva fortemente legata alla sfera mentale anziché esclusivamente fisica.

Dobbiamo comprendere e analizzare questa nuova dimensione, per poterla gestire e orientare in modo corretto, lontano da derive devianti o autodistruttive.

Qualcuno di voi qui, si sta occupando di emozioni e digitale?

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