• Immagine della discussione

    Quando l’assistente virtuale comincia a fare sul serio…

    di Vanda Lombardi

Osservo con la curiosità di una persona anziana l’evoluzione di alcune tecnologie che sembrano superare quanto descritto nei film di fantascienza visti per tanti anni alla televisione.

In Star Trek, ad esempio, il capitano Kirk usava uno strano aggeggio per comunicare con la sua nave spaziale ed è stato sicuramente curioso vederlo diventare realtà. In quelle rappresentazione del futuro, i computer rispondevano ai comandi degli umani utilizzando comandi; ed anche questo è realtà. Ma quegli autori di frantascienza degli anni ‘60/’70 non hanno mai immaginato che noi potremmo chiedere al nostro “computer” di prenotare a nostro nome un tavolo al ristorante; chiamando a nostro nome e interagendo al telefono con il titolare del nostro ristorante preferito, disquisire sull’orario, il tavolo, il numero di commensali e poi, con un messaggio e una annotazione sul nostro calendario, confermarci la prenotazione.

Ecco, questo è realtà. E’ il servizio “Duplex” di Goggle Assistant - descritto in un articolo de Il post. La sperimentazione inizierà nei prossimi mesi ed è stata contenuta e limitata a causa dei timori registrati tra gli utenti, perché l’Assistente virtuale rischiava di non essere riconosciuto e le persone hanno espresso fastidio e riserve a interloquire con una “macchina”. Google ha dovuto modificare l’impostazione del servizio facendo in modo che l’Assistant si dichiari e, quindi, sia palese a chi risponde che sta chiacchierando con una macchina.

Devo dire che il video dimostrativo è impressionante! In effetti, l’uso che al momento facciamo degli assistenti virtuali - come al solito - è molto limitato rispetto alle sue potenzialità e forse, come tante altre innovazioni, dovremmo cominciare a pensare a come vorremmo che fosse e a quello che gli sarà consentito fare.

CONDIVIDI
I nostri canali social

Non ci sono ancora contributi

Puoi essere il primo a lasciare un contributo.