Regione Lombardia in prima fila in Europa nello scambio di best practice di Economia circolare. Nella seduta del 31 luglio la Giunta regionale ha infatti approvato, su proposta dell’assessore ad Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, la partecipazione dell’ente al progetto europeo ‘LCA4Regions - Improved Environment and Resource Efficiency through use of Life Cycle Instruments for implementation of regional policies of the European Union’, del valore di oltre 1,7 milioni di euro, anche grazie a risorse a valere sull’Interreg “Europe 2014-2020”.

Gli obiettivi

In concreto, il progetto prevede l’elaborazione di piani di azione per le economie locali e regionali, che proteggano e valorizzino il patrimonio naturale senza tralasciare lo sviluppo economico. L’iniziativa identificherà e scambierà politiche e programmi (buone pratiche) tra i vari partner. Con l’obiettivo generale di influenzare le politiche regionali e ottimizzare l’utilizzo congiunto di diversi strumenti di finanziamento dell’Unione europea, per promuovere programmi economici maggiormente improntati ai principi di Economia circolare e più efficienti sotto il profilo delle risorse.

Ad esempio, il progetto proporrà una Regional Led Community (Rlc) per la sostenibilità e lo strumento Lca (Life-Cycle Assessment, ‘analisi del ciclo di vita’, che permette di quantificare i potenziali impatti sull’ambiente e sulla salute umana associati a un bene o servizio, a partire dal consumo di risorse e dalle emissioni). Insieme offriranno un approccio innovativo che affronta la governance multilivello delle politiche regionali, coinvolgendo i principali stakeholder nelle valutazioni degli impatti e nel riorientamento di queste stesse politiche.

L’innovazione massimizza il recupero

“L’Economia circolare è la chiave dello sviluppo sostenibile, percorso intrapreso da tempo dalla nostra Regione e in cui si inserisce la partecipazione a questo progetto europeo - ha commentato l’assessore Cattaneo -. Regione Lombardia vuole poter affrontare in questo senso le sfide globali che la attendono e che coinvolgono ampiamente il settore ambientale, oltre che tutta l’economia. La strada dell’innovazione che massimizza il recupero è quella giusta, e permetterà di affrontare il passaggio a nuovi sistemi di consumo e modelli di sviluppo”.

Le risorse e le attività

Le risorse ammontano complessivamente a più di 1,7 milioni, di cui 1,6 milioni nella Fase I e 119 mila euro nella Fase II.

Tra le attività previste c’è la definizione di un metodo per la fase di diagnosi, sulla base di un approccio sistemico Lca; l’implementazione della fase di diagnosi regionale; lo scambio diretto di esperienze attraverso seminari di progetto e riunioni regionali; la rendicontazione delle best practice, con visite dei partner e workshop di Peer Review sulle politiche e le pratiche attuali.

Importante anche il rafforzamento - e in alcuni caso l’istituzione - di centri regionali di competenza nelle metodologie del ciclo di vita, da utilizzare nell’attuazione delle politiche pubbliche e la definizione, nell’ambito dei gruppi di stakeholder locali, di Piani di azione regionali, con riferimento anche alla Strategia di specializzazione intelligente e ai nuovi programmi quadro comunitari (Fesr 2021 - 2027).

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