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    Ecco i progetti vincitori dell’Hackathon di Regione Lombardia. Ora un percorso di collaborazione

    Premiati i giovani che a Campus Party si sono sfidati su Blockchain e identità digitale

    di Redazione Open Innovation | 24/07/2018

Una piattaforma che utilizza la Blockchain per verificare gli attestati di professionisti, una app mobile per caricare documenti personali ma anche “crediti” ottenuti in cambio di azioni ecosostenibili, un sistema decentralizzato per attestare il possesso di certi requisiti senza dover produrre documenti cartacei ed entrare in dettagli, salvaguardando dunque la privacy degli utenti.


Ecco che le idee che hanno conquistato rispettivamente il primo posto e il secondo pari merito all’hackathon promosso da Regione Lombardia all’edizione 2018 di Campus Party, festival internazionale dell’innovazione e della creatività. Due le challenge proposte da Regione, con l’obiettivo di migliorare i servizi offerti dalla pubblica amministrazione a cittadini e imprese: un modo per aprirsi al confronto, coinvolgendo i giovani partecipanti di Campus Party in un’ottica di innovazione aperta.


In corsa 45 iscritti suddivisi in nove team, che hanno condiviso i propri progetti in una community sulla piattaforma di Regione Open Innovation: il team vincitore ha ricevuto un assegno di 750 euro e potrà partecipare insieme agli altri due team selezionati a un percorso di collaborazione con Regione Lombardia, per realizzare i progetti proposti.


Sul primo gradino del podio sono saliti Luca Vizzielli, arrivato da Viterbo a Milano per studiare Management alla Bicocca di Milano, il bergamasco Cassiano Vailati, sviluppatore web, e Daniel Romano, designer e architetto, con il progetto B-SURE. Partendo dalla necessità per un ente pubblico di verificare in modo certo e rapido gli attestati professionali richiesti – ad esempio quelli di un medico, per un ospedale che lo voglia assumere -, i tre ragazzi hanno pensato a una piattaforma di Regione Lombardia che permetta – grazie alla tecnologia Blockchain – a ogni professionista di certificare i propri attestati e la propria formazione, e a istituzioni o privati di verificarne la veridicità, semplicemente tramite un portale e una app dedicata.


Su tale piattaforma alcune informazioni pubbliche saranno accessibili in modo gratuito, altre, riservate, a pagamento. Dunque il sistema permetterebbe anche – hanno spiegato i tre ragazzi con piglio imprenditoriale – di “aprire nuovi scenari di mercato, con la nascita di società terze che pagano per accedere alla Blockchain e per offrire servizi di verifica e certificazione degli attestati”.


Tra i partecipanti alla maratona di progettazione e sviluppo c’è chi lavora già in azienda e chi ancora studia, chi si conosceva da prima e chi invece ha fatto amicizia dormendo in tenda a Campus Party, oppure al momento di iscriversi all’hackathon.


Come nel team 10, in cui Chiara Scialdone - studentessa 23enne di Management dell’Economia – al momento dell’iscrizione ha incontrato Alessandro Vaccari, designer milanese, Maurizio Ciottilli, che lavora nel campo dell’IT, e l’imprenditrice Alessia Gambi, questi ultimi arrivati da Roma e accampati già da tre giorni in una delle 4 mila tende messe a disposizione dei campuseros negli spazi della Fiera Milano di Rho.


Insieme hanno puntato sulla challenge #2. Il loro progetto, IDentity, propone una app che offra un archivio basato su tecnologia SSI per documenti fondamentali (quello di identità, la patente, ma anche indicazioni di allergie o di altre informazioni sanitarie utili in caso di emergenza). E poi un wallet virtuale, che possa essere ricaricato con crediti guadagnati dal cittadino grazie a comportamenti utili e a basso impatto ambientale: ad esempio quando va a piedi o in bici, o quando conferisce rifiuti con la raccolta differenziata. Crediti che poi potranno essere usati per partecipare a eventi o corsi di formazione di Regione Lombardia. Una app pensata, precisa il team 10, per gli oltre 1,5 milioni di giovani tra i 20 e i 35 anni presenti in Lombardia, che chiedono soluzioni pragmatiche e veloci.


Il team 9 invece ha fatto incontrare Titto Ephraim Mathew, ingegnere aerospaziale indiano, con Cristian Sandica, che si occupa di R&S per la Wind, il napoletano Roberto Vacca, studente della Bocconi e Omar Calderone, media designer appassionato d’arte. I quattro hanno scelto la challenge 1 con il progetto DATACITY, immaginando un sistema decentralizzato di selective disclosure per dematerializzare i documenti, risparmiando carta e tempo necessario al loro controllo, garantito in questo caso dalla tecnologia Blockchain.


Chi ad esempio dovesse dimostrare di essere sotto una certa soglia Isee per avere diritto un servizio, con DATACITY potrà caricare l’attestazione Isee nel sistema, accendo con il proprio codice fiscale e un pin. Sarà il sistema poi a mostrare all’ente erogatore del servizio che si è in possesso del requisito, senza entrare in ulteriori dettagli, “garantendo così una maggiore privacy del cittadino”.


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