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03/12/2018

Prevenzione, con SCIDA la cura per alcune infiammazioni passa da alimenti funzionali innovativi

Via libera in Giunta all’Accordo finanziato da Regione con 2,37 milioni di fondi POR FESR 2014-2020

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

La prevenzione passa dal cibo. Il principio che per molti è già uno stile di vita viene adottato a livello scientifico da SCIDA, progetto per la messa punto di nuovi prodotti pro - e prebiotici per la prevenzione e il trattamento di alcune patologie infiammatorie estremamente diffuse, come la sindrome del colon irritabile e la dermatite atopica.


Un’iniziativa sostenuta da Regione Lombardia, che nella seduta di Giunta del 3 dicembre 2018 ha dato il via libera al finanziamento di 2 milioni 237 mila euro, a valere sui fondi POR FESR 2014-2020 (Asse I, Ricerca Sviluppo e Innovazione) per il progetto, per cui è capofila una realtà farmaceutica di primo livello come SANOFI SPA.

 

L’azienda, che ha uno dei suoi stabilimenti produtivi a Origgio (VA) guida infatti un partenariato composto da centri di ricerca come l’Università degli Studi di Milano, l’ASST Fatebenefratelli Sacco e il Consorzio Italbiotec di Milano, associato a nove atenei; insieme a loro due aziende, la Roelmi HPC (già Principium Europe Srl) sempre di Origgio, partner di innovazione per il mercato della salute e della bellezza e la lodigiana Bict Srl, attiva nei settori farmaceutico, nutraceutico, cosmetico e per la nutrizione delle piante e degli animali.

 

IL NUOVO ORIZZONTE DELLA NUTRICEUTICA

 

Negli ultimi anni è molto cresciuto l’interesse per la nutriceutica, ovvero l’utilizzo di sostanze alimentari capaci di incidere in modo positivo sulle funzioni fisiologiche dell’organismo, ad esempio nel contrastare alcuni processi degenerativi.

 

I nutraceutici sono sostanze che possono trovarsi naturalmente negli alimenti o essere ricavate grazie al ricorso a biotecnologie: l’industria della salute le guarda con attenzione per i loro riconosciuti effetti protettivi, come nel caso di alcuni ceppi batterici o probiotici, e ancora antiossidanti (vedi gli acidi grasso omega-3) o immunostimolanti. Mentre decolla il mercato degli alimenti funzionali, che contengono cioè nutraceutici o che sono stati arricchiti con queste sostanze.

 

DUE DISTURBI MOLTO DIFFUSI

 

Il progetto SCIDA si concentra sul ricorso alla nutriceutica per due patologie di largo impatto. Per quel che riguarda la sindrome da intestino irritabile (IBS), si stima infatti che circa il 10-20% della popolazione adulta presenti i sintomi di questo disturbo funzionale. A sua volta, la dermatite atopica (AD) è una malattia infiammatoria cronica della pelle che interessa il 5-20% dei bambini e l’1-3% degli adulti, con notevoli effetti negativi sulla qualità della vita.

 

A oggi, l’AD viene curata con corticosteroidi a livello locale, intervento che però deve però essere integrata con ulteriori rimedi. I probiotici potrebbero allora agire su questo fronte: diversi studi hanno dimostrato che alcuni batteri sono efficaci nel ridurre la gravità della malattia.

 

Allo stesso modo, il progetto SCIDA intende individuare alcuni probiotici efficaci nel trattamento e nella prevenzione dell’IBS.

 

 

LE RICADUTE SUL TERRITORIO

 

A livello più generale, il progetto finanziato da Regione punta a consolidare e ampliare le conoscenze nel settore della nutraceutica, con impatti sia sull’agroalimentare sia sull’industria della salute. E dunque l’obiettivo sarà lo sviluppo di prodotti adatti a determinate categorie di cittadini sensibili, con finalità specifiche: da alimenti funzionali per la prevenzione di allergie e intolleranze alimentari a quelli per l’invecchiamento attivo.

 

Il mercato potenziale è molto vasto, le stime dicono infatti che in Europa interessa oltre il 20% della popolazione.

 

Dal punto di vista tecnologico verranno migliorate le competenze di diagnostica molecolare e individuati nuovi modelli in vitro, ex vivo e animali.

 

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