Il 14 novembre nella nuova sede di Fastweb in Piazza Adriano Olivetti si è tenuto il Workshop #2030PeoplePlanet organizzato da HRC FundTraining, un format dedicato alla condivisione delle best practices aziendali legate alla sostenibilità e ad Agenda 2030.
Ha aperto l’evento Lorenzo Pavone - OCSE, che ha illustrato le prospettive globali di sviluppo economico e sociale in ottica di sostenibilità proponendo temi che quotidianamente si dimostrano essere sempre più importanti e che richiedono la responsabilità delle aziende dei cittadini a prendere parte a questo dibattito.
Hanno poi fatto seguito, sulla medesima linea, le presentazioni delle aziende che si impegnano a realizzare i 17 Sustainable Development Goals sottoscritti dall’ONU.
Gli interventi sono stati tenuti da Pasquale Caffio (HRC FundTraining); Anna Lo Iacono (Fastweb), Iacopo Gabriele Orlando (Aboca) , Marta Serrano (Comau), Urbano Mimmo (Sirti), Omar Martelli (Technogym), Marta Cammilletti (Campionessa di Scherma e Co Founder di Over The Bumps), Andrea Magnani (LAM Consulting), Angelo Gatto (Finlombarda).
Tramite la Puattaforma Open Innovation di Regione Lombardia sono state individuate due start up che hanno attirato l’attenzione di tutti i partecipanti, per essersi distinte grazie a una sapiente consapevolezza economica reinvestita in prospettive del tutto innovative, concrete e al passo con il futuro.
La start up Ecomate, rappresentata da Alan Gallicchio, ha realizzato una piattaforma di riferimento per le PMI “dove creare un impatto sociale ed ambientale positivo non è più un valore aggiunto, ma è parte integrante della cultura di ciascuna azienda” .
Per renderlo possibile ha infatti collaudato un algoritmo che misura la sostenibilità delle aziende tramite la somministrazione di un questionario, offrendo poi unitamente un sistema di analisi e soluzioni di miglioramento cucite su misura per ogni azienda, in riferimento ai parametri di sostenibilità che garantiscono piano allineamento con i 17 Sustainable Development Goals sottoscritti dall’ONU.
Da questo presupposto scaturisce inoltre la possibilità di poter rilasciare certificazioni in base ai Framework europei 2020-2030-2050.
La start up 3bee, che ha invece trovato il suo portavoce nella figura di Niccolò Calandri, ha sviluppato un sistema di monitoraggio nell’ambito dell’apicoltura. Non tutti sanno che la salute delle api è in pericolo a causa di mutazioni climatiche, veleni, pesticidi, inquinamento (…).
Questo scenario rappresenta un grave allarme poiché questa specie, oltre alla produzione di miele, è responsabile dell’86% di impollinazione e, quindi, solo in Europa, necessaria per il 76% della produzione alimentare.
3Bee ha quindi sviluppato un cloud che grazie a dei sensori installati nelle arnie, permette di monitorare e registrare tutti i dati riguardanti i parametri biologici, la condizione di salute delle api e segnalare eventuali condizioni di allarme o anomalie.
Progetti che si dimostrano sensibili ed operativi nei riguardi di problematiche reali, che senza un approccio risolutivo e costruttivo come questi rischierebbero di divenire irreversibili.