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29/01/2020

Sviluppo Sostenibile, dal riciclo al ruolo degli enti: ecco cosa chiedono i lombardi

La consultazione contribuirà alla Strategia di Regione. Un terzo delle risposte dai giovani

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Grande attenzione al peso di imprese e cittadini per un consumo e una produzione responsabili. Ma anche al nodo delle “città sostenibili” e al ruolo chiave della Pubblica Amministrazione nella promozione di un nuovo modello di sviluppo.

Queste alcune delle principali indicazioni emerse dai cittadini lombardi, che Regione Lombardia ha voluto ascoltare con una consultazione pubblica su Open Innovation su sviluppo sostenibile, economia circolare e bioeconomia.

Temi quanto mai attuali, ai quali l’ente ha deciso di guardare anche con la scelta del focus dell’edizione 2020 del Premio Internazionale “Lombardia è Ricerca”, quest’anno dedicato alla sostenibilità.

La risposta dei cittadini è stata puntuale e di grande coinvolgimento: alla consultazione hanno partecipato 2.290 cittadini. Molto significativa la quota dei giovani: ben un terzo dei questionari è stato compilato da persone tra i 18 e i 35 anni.

Da segnalare anche è la varietà dei partecipanti in termini di professione/ruolo: a fianco dei rappresentanti delle aziende (37%), sono ben rappresentati anche dipendenti e dirigenti delle PA (20%), liberi professionisti e imprenditori (rispettivamente 10% e 17%), università (8%) e soggetti operanti nel sociale (8%).

Obiettivo della consultazione era indagare la percezione/conoscenza collettiva sui temi citati e raccogliere indicazioni per l’avvio di azioni mirate. In concreto, Regione Lombardia punta a dare un proprio contributo alla Strategia nazionale per lo Sviluppo Sostenibile attraverso la Stesura di una Strategia Regionale, la cui approvazione è prevista entro il 2020 e a cui contribuiranno proprio gli esiti della consultazione pubblica.

I risultati

Il questionario è stato predisposto su iniziativa delle Direzioni Generali Ambiente e Clima e Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione. I quesiti sono stati pubblicati tra il 25 settembre e l’11 novembre 2019. I risultati sono stati poi analizzati, anche alla luce dei dati complessivi che caratterizzano il territorio lombardo rispetto alle tematiche evidenziate. 

Ecco dunque una sintesi delle indicazioni emerse dalla consultazione. I cittadini lombardi ascoltati chiedono di:

- attivare modelli organizzativi sostenibili che favoriscano il work life balance tra cui smart working, digitalizzazione dei processi, benessere psicologico e fisico, la città inclusiva e a misura bambino, asili e scuole che terminino alle 18 o aperti 24/24, assistenza agli anziani con strutture riservate che garantiscano la dignità della persona.

- una cultura inclusiva, ecologica ed etica, ovvero di promuovere, costruire e rafforzare una cultura dello sviluppo sostenibile incentivando i comportamenti virtuosi sia nel pubblico che nel privato;

- incentivare la mobilità sostenibile con particolare attenzione alla mobilità su rotaie, al prolungamento delle linee metro esistenti e a nuove linee metro e treno che vadano a coprire zone attualmente non servite;

- incrementare azioni di promozione e informazione anche attraverso brevi percorsi di formazione online.

Sviluppo sostenibile

Entrando più nel dettaglio, per quel che riguarda il primo punto ovvero lo sviluppo sostenibile i temi più sentiti - da tutte le fasce d’età - sono il “consumo e la produzione responsabile” (con il massimo punteggio per 1.045 partecipanti). Un’indicazione che comprende:

  • attenzione al “ciclo di vita dei beni” e “riduzione dei rifiuti”, tema quest’ultimo in cui la Lombardia può vantare già risultati importanti, in linea con la sensibilità dei cittadini;
  • “sostenibilità ambientale” (massimo punteggio per 972 rispondenti), con specifica attenzione per la riduzione dell’inquinamento e lo sfruttamento responsabile di acqua, energia e territorio.

Accanto a questi temi, è interessante osservare come alcune risposte varino in funzione dell’età. Se da un lato “la salute pubblica e individuale e l’accesso ai servizi socio-sanitari” sono segnalati come il terzo tema più importante nel complesso, isolando le risposte dei giovani si osserva come sia invece “la città sostenibile” il tema che conquista il terzo posto.

A questo proposito, Milano vanta già il primo posto all’ICityRank 2019 grazie al successo delle iniziative per la mobilità sostenibile: un esempio che può fare da volano per lo sviluppo delle altre città Lombarde su questo fronte.

Un tema che riguarda sia la vivibilità della città che gli aspetti sociosanitari è la disponibilità e l’efficacia dell’offerta di servizi per l’infanzia. Non a caso I partecipanti esprimono particolare attenzione al bilanciamento tra lavoro e benessere (work life balance).

Dalle risposte emerge poi il ruolo chiave della Pubblica Amministrazione, a cui si chiede in particolare un impegno sull’educazione alla sostenibilità e all’innovazione.

Economia circolare

La seconda sezione della consultazione pubblica si è concentrata sul tema dell’economia circolare, segnalato come fondamentale in diversi aspetti della quotidianità e in particolare, nell’ordine, per l’impatto che può esercitare sull’ambiente, sull’alimentazione e sull’ambito domestico.

Il riciclo e il riuso sono segnalati all’unanimità come il fattore più importante per agevolare la transizione verso l’economia circolare da parte di tutte le fasce d’età, testimoniando la sensibilità della popolazione lombarda.

I dati sulla raccolta rifiuti

Questa è del resto confermata dai dati più aggiornati sulla gestione dei rifiuti: la Lombardia si presenta come un’eccellenza, con il 70% di raccolta differenziata Il 90% della frazione umida è trattata in impianti di compostaggio che permettono la produzione di compost di qualità.

Significativi anche i numeri riportati da Legambiente sui comuni “ricicloni” ovvero con meno di 75kg di rifiuto secco l’anno per abitante e con almeno il 65% di differenziata. In Lombardia sono 308, in crescita nel 2019, che coinvolgono il 16.5% della popolazione regionale ovvero circa 1 milione e 660 mila persone.

Bioeconomia

Per quanto riguarda la bioeconomia, i cittadini lombardi confermano gli ambiti ambientale e alimentare come quelli su cui ci si attende un maggiore impatto, questa volta però seguiti da quello industriale.

La rilevanza di quest’ultimo viene confermata dall’indagine sugli ambiti d’intervento, che indica la riconversione delle aree industriali come il punto prioritario su cui concentrarsi.

Per quanto riguarda le azioni per ridurre l’impatto ambientale all’interno della bioeconomia, il focus dei cittadini si concentra sull’utilizzo di materie prime e fonti rinnovabili.

Green jobs: già oggi sono il 15%

Per creare un ambiente favorevole allo sviluppo della bioeconomia i cittadini lombardi chiedono poi alla PA di intervenire a livello legislativo, fiscale e finanziario, per favorire in particolare gli investimenti in università, startup e centri di ricerca.

L’importanza dei “green jobs” potrebbe così crescere ancora, nonostante i numeri lombardi siano già positivi, con il 15% del totale dell’economia regionale basato su lavori “green”, percentuale tra le più alte del Paese (Trentino-Alto Adige 15.2%, Emilia-Romagna 15%) e 137.097 contratti stimati nel 2019 dal sistema Excelsior.

In allegato l’analisi di dettaglio di tutte le risposte al questionario, che comprendeva sia quesiti a risposta multipla sia domande aperte. 

 

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