L’Università non si è mai fermata: i numerosi poli milanesi ad esempio si sono attivati fin dai primi giorni dell’emergenza per continuare a garantire una didattica di alto livello ai propri studenti e, in particolare, permettere loro di conseguire lauree o titoli nei tempi prefissati. La tecnologia è stata un supporto fondamentale e lo sarà anche per la prossima “Fase 3” durante la quale le università dovranno riprendere tutte le attività e ritornare gradualmente alla ‘normalità’.
Tra le diverse strategie in programma, una delle più concrete è quella della modalità ‘mista’ grazie alla quale gli studenti potranno assistere alle lezioni sia da remoto che di persona. Tutte le università del capoluogo hanno investito risorse e impegno per garantire sicurezza e continuità in un settore fondamentale per il futuro del Paese come quello della formazione.
Alcuni esempi concreti: l’Università Statale di Milano ha stanziato 8 milioni di euro per agevolare studenti in difficoltà nei pagamenti e realizzato quasi 20 mila esami in questo periodo di crisi.
Il Politecnico ha portato la didattica a distanza a 45 mila studenti in 15 giorni, mantenuto tutte le scadenze del semestre, stanziato 6,4 milioni per la modalità ‘mista’ e laureato 6.230 studenti.
La Cattolica ha attivato il piano eCatt, piano integrato di lezioni in presenza e aule attrezzate per la didattica da remoto, che prevede anche la continuità anche a distanza di servizi come tutor, sostegno psicologico e assistenza per alunni disabili.
Anche la Bocconi non è rimasta ferma con 1.008 studenti laureati nel periodo di crisi sanitaria, lo Iulm ha erogato lezioni online a quasi 7 mila studenti, mentre le 34.500 video-lezioni della Bicocca hanno registrato 4 milioni e mezzo di visualizzazioni in due mesi.
Un impegno concreto del mondo universitario che, anche attraverso gli strumenti tecnologici più moderni, potrà garantire in Fase 3 diritto allo studio in completa sicurezza.
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