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    Nuovo anno scolastico, scopri i risultati del sondaggio di Regione Lombardia

    Alta partecipazione con 24.800 persone: in un’infografica cosa temono e cosa vorrebbero cambiare

    di Redazione Open Innovation | 17/09/2021

Sono ben 24.800 i partecipanti alla mini consultazione, “Scuola, riapertura a settembre: quali priorità, quali timori?”, promossa da Regione Lombardia tra l’inizio dell’estate e il 10 settembre.

Quattro domande per identificare speranze, aspettative di cambiamento, preoccupazioni del mondo della scuola all’avvio del terzo anno scolastico in pandemia.

A volersi ‘raccontare’ sono state soprattutto le famiglie: 15.914 i genitori/parenti partecipanti alla consultazione, pari al 64,1%. Segue il personale scolastico, 5.611 persone (22,6%). Meno consistente la partecipazione degli studenti - 2.895 alunni/e, ovvero l’11,6% -, e dei dirigenti scolastici: solo 380, pari all’1,5%.

Si tratta di dati in linea con i canali di diffusione del sondaggio stesso, veicolato principalmente dai canali social di Regione Lombardia da cui è stato rilanciato ottenendo centinaia di condivisioni e di retweet.

Scopri i risultati in questa infografica:

Una volta identificati i soggetti del questionario (genitore/parente, insegnante/personale non docente, studente, dirigente scolastico), ciascuna delle altre tre domande permetteva di selezionare più di una risposta, tra quelle presentate.

Le 124.700 risposte raccontano allora anzitutto la fermissima richiesta di lezioni a scuola, in classe (per l’esattezza di “Garantire le lezioni in presenza per il maggior numero possibile di alunni, intervenendo sugli orari e potenziando i trasporti”).

È questa infatti l’indicazione più consistente, selezionata da 18.344 partecipanti, così suddivisi: 12.461 genitori/parenti, 3.760 personale scolastico, 1.878 studenti e 245 dirigenti scolastici. Un segnale chiaro della difficoltà con cui soprattutto le famiglie hanno gestito i periodi di Didattica a distanza.

Sempre riguardo alle priorità da segnalare, quasi 10 mila persone - per la precisione 9.969 - chiedono di “promuovere una campagna di monitoraggi periodici nelle scuole, ad esempio con test molecolari salivari”: 2.653 tra il personale scolastico, 6.512 genitori/parenti, 776 studenti e 118 dirigenti.

Forte dunque la richiesta di una ‘marcia in più’ sul fronte della prevenzione in ambito scolastico, anche grazie a strumenti meno invasivi del tampone tradizionale e di facile gestione come appunto i nuovi tamponi salivari.

Praticamente la stessa quota di partecipanti - 9.938 - indica come priorità quella di “incentivare le vaccinazioni di studenti e docenti con misure straordinarie”: 6.082 genitori/parenti, 2.472 tra docenti e non, quindi 1.195 studenti e 219 presidi hanno valutato come punto su cui intervenire anche il nodo delle vaccinazioni, da ampliare sia per quel che riguarda gli insegnanti, sia lato alunni.

Tra le priorità risulta dunque ‘residuale’ l’ultima voce, ovvero “migliorare la qualità della DAD, come integrazione delle lezioni in presenza”, indicata da 4.374 persone: 794 docenti e non, 2.483 genitori/parenti, 1.039 studenti e 58 dirigenti scolastici.

Sul fronte dei timori, quattro erano le risposte possibili:

- una nuova, lunga, sospensione delle lezioni in presenza; 

- sospensioni brevi ma frequenti delle lezioni;

- focolai di contagi da Covid nelle scuole;

- nuove forti limitazioni degli spostamenti/ delle relazioni sociali

In linea con le indicazioni sulle priorità, anche in questo caso prevale la prima opzione e cioè quella relativa a una nuova lunga ‘serrata’ delle scuole: a temere di non poter tornare o rimanere in presenza nelle aule sono in 13.994, uno dei numeri più consistenti della consultazione (10.276 genitori/parenti; 2217 tra insegnanti e personale non docente; 1.388 studenti e 113 dirigenti scolastici).

Fortes però anche la preoccupazione relativa a possibili nuove restrizioni su spostamenti e relazioni sociali, segnalata da 9.815 partecipanti.

Quasi altrettanti - 9.600 - temono invece un andamento disordinato dell’anno scolastico, con frequenti ‘stop&go”. Minore, ma comunque significativa, l’indicazione del timore per focolai diffusi soprattutto nelle scuole.

Quanto all’ultima domanda, quella sui cambiamenti auspicati, su tutti spicca “una maggiore continuità didattica, favorendo la permanenza degli insegnanti per l'intero ciclo scolastico”: la sollecitano in 16.780, tra i numeri più in evidenza nella consultazione - ovvero 11.811 genitori/parenti, 3.345 insegnanti/personale non docente, 1.391 studenti e 154 dirigenti scolastici.

L’avvento della pandemia dunque non cancella ma anzi rilancia il tema, annoso, della continuità didattica, messa in discussione dalla carenza di personale di ruolo e dunque dagli avvicendamenti in organico di uno o più supplenti in classe.

Molto significativa è poi la forte indicazione per l’evoluzione verso “una didattica più personalizzata, a partire dalle capacità/difficoltà del singolo”: opzione selezionata da 10.284 persone, di cui 6.607 genitori/parenti, 2.197 docenti e non, 1.294 studenti e 114 presidi.

Anche questa è una questione discussa da tempo sul fronte della didattica, resa ora più ancora attuale dalla pandemia: si può ipotizzare che i lunghi periodi di Didattica a distanza abbiano permesso di esplorare la possibilità di lezioni costruite in maniera innovativa e diversificata (anche grazie a piattaforme e strumenti tecnologici), e insieme abbiamo evidenziato la necessità di intervenire per sanare le disuguaglianze acuite dalla stessa DAD.

Infine, sempre sul fronte dei cambiamenti sollecitati 7.101 persone punterebbero su “un potenziamento delle dotazioni tecnologiche della tua scuola, per migliorare la qualità della didattica”, altre 6.531 sono favorevoli a “Una nuova didattica integrata, in cui il digitale supporta di più anche le lezioni in presenza”.

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