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    Polimi, così un visore di Realtà Virtuale misura battito e respiro

    I parametri vitali registrati senza altri strumenti a partire da micromovimenti della testa

    di Redazione Open Innovation | 25/03/2021

Misurare parametri vitali come la frequenza cardiaca e respiratoria grazie a un visore per la Realtà Virtuale senza ulteriori periferiche, o wearables. La novità arriva da ricercatori del Politecnico di Milano ed è stata resa possibile dalla “misurazione dei micromovimenti della testa, generati a ogni battito cardiaco dalla perfusione cerebrale, non visibili ad occhio nudo ma percepibili dalla strumentazione, e attraverso i movimenti indotti dalla attività respiratoria misurabili anche a livello della testa”: così il team autore dello studio del PoliMi.  

La rivista internazionale Sensors – la principale ad accesso aperto, peer-reviewed, sulla scienza e la tecnologia di sensori e biosensori – ha pubblicato i risultati dello studio, realizzato in collaborazione con la startup italiana Softcare Studios. Uno studio che ha previsto per ogni soggetto l’acquisizione in diverse posture (seduto, in piedi e sdraiato), a respiro spontaneo o controllato (a diverse frequenze respiratorie note), mentre veniva indossato il visore di Realtà Virtuale, su cui veniva proiettato uno scenario neutro, con la contestuale registrazione di un elettrocardiogramma.

Il risultato raggiunto al Politecnico di Milano apre nuove prospettive di utilizzo dei visori di Realtà Virtuale con la possibilità di misurare parametri vitali senza sensori aggiuntivi e fuori da un contesto di laboratorio. Secondo i ricercatori, dal visore si potrà così misurare come il soggetto reagisce agli stimoli indotti, con la possibilità di cambiare in tempo reale l’esperienza virtuale in funzione degli obiettivi da raggiungere.

 

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