• Storie di innovazione

    Quando Big data e machine learning fanno rima con salute

    Fondazione Giannino Bassetti, terzo incontro sulla medicina di precisione con l’Università di Pavia

    di Redazione Open Innovation | 08/05/2018

Terapie più efficaci perché più mirate, lungo un doppio binario: quello della costruzione dei farmaci e quello del paziente su cui intervenire, non più in modo generico ma a partire dalla specificità di ciascuno, restituita dall’analisi genomica. Questa in sintesi la marcia in più che caratterizza la cosiddetta medicina di precisione: una vera rivoluzione, sia dal punto di vista delle cure sia da quello dell’organizzazione, che il nuovo approccio comporta per i diversi sistemi sanitari.

LA PARTNERSHIP

Proprio a questa nuova frontiera della medicina hanno deciso di guardare, insieme, la Fondazione Giannino Bassetti di Milano e l’Università degli Studi di Pavia, con un ciclo di cinque incontri frutto della collaborazione avviata per la discussione pubblica sui temi della ricerca e dell’innovazione responsabile (focus dell’attività della Fondazione). Il terzo appuntamento giovedì 10 maggio, alle 18 nella sede della Fondazione (via Michele Barozzi 4, Milano). Un’occasione importante, ancora una volta, per addetti ai lavori e non di fare il punto sugli strumenti, gli scenari, le sfide aperte dalla medicina di precisione, dopo aver discusso della sua struttura (12 marzo) e del nuovo ruolo offerto ai pazienti da questo approccio (5 aprile: slide e video degli incontri sono disponibili sulla home page del sito)

LE NUOVE SFIDE

Al centro del terzo incontro “Big Data, machine learning e medicina di precisione” sarà un altro dei nodi centrali che il nuovo approccio porta con sè. La medicina di precisione si basa sull’analisi dei profili genetici dei pazienti, profili che però assumono un pieno significato solo nel raffronto con un grande numero di altri profili genetici. Parlare di medicina di precisione significa parlare insomma di un’enorme mole di dati, dunque di Big Data, della loro raccolta – anche grazie alla diffusione di device di monitoraggio dello stato di salute -, elaborazione, interpretazione, conservazione.

In campo entrano allora la questione del consenso informato da parte dei pazienti, la necessità di grandi centri di elaborazione con una regia nazionale, il rebus della condivisione dei dati tra centri di ricerca diversi. Problematiche tecnologiche e insieme questioni etiche e giuridiche, che chiamano a riflessioni inedite e urgenti (si veda l’intervista a Francesco Lescai, professore in Genetica Umana e Bioinformatica alla Aarhus University in Danimarca e membro del Foro regionale lombardo per l’innovazione).

I PROTAGONISTI

Gli interventi previsti il 10 maggio sono quelli di Riccardo Bellazzi, professore di Bioingegneria all’Università di Pavia e direttore del Laboratorio di Informatica e Sistemistica per la ricerca clinica degli IRCCS Maugeri; Antonietta Mira, professoressa di statistica, cofondatrice e condirettore dell’Istituto Interdiscipinare di Data Science all’Università della Svizzera italiana; Matteo Santoro, che dopo il dottorato in Computer Science all’Università di Napoli è ora nel team di Camelot Biomedical Systems, spin off del Dipartimento di Computer Science dell’Università di Genova; Angela Simone, coordinatrice dei progetti europei della Fondazione Giannino Bassetti, tra gli esperti valutatori sui temi di scienza e società per la Commissione Europea; Alessandro Venturi, avvocato e ricercatore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia; Gianluigi Zanetti, fisico, direttore di programmi e gruppi (tra cui quello di Biomedical Computing) del CRS4, Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi superiori in Sardegna.

Gli incontri in programma sono tutti a ingresso libero, ma il numero dei partecipanti è limitato per consentire un reale confronto tra tutti coloro che interverranno.

È necessaria pertanto la prenotazione sul sito https://precisione.eventbrite.it

CONDIVIDI
I nostri canali social