Scegliere, insieme, quali priorità dare a ricerca e innovazione nei prossimi sette anni. Questo l’obiettivo con cui Regione Lombardia lancia una consultazione pubblica on line.
Un passaggio importante: da sempre R&I sono leva di benessere e di sviluppo, ma mai come ora - in una fase di grandi cambiamenti imposti dalla pandemia - possono essere determinanti per la tenuta del tessuto economico e sociale, la crescita del territorio lombardo e come leva per uno sviluppo sostenibile.
La consultazione è on line: clicca qui per compilare il questionario, bastano 15 minuti.
L’iniziativa è attiva fino al 23 settembre 2020. Tutti possono partecipare: imprese, università, centri di ricerca, cluster tecnologici, ricercatori, esperti, singoli cittadini.
In questo modo, Regione Lombardia si mette in ascolto per raccogliere segnalazioni e input sulle esigenze del territorio e su come, nel caso, sono cambiate a seguito dell’emergenza aperta da Covid-19.
Il contesto
La consultazione pubblica è uno dei tasselli fondamentali del processo partecipativo di definizione della Strategia di Specializzazione Intelligente per la Ricerca e Innovazione 2021–2027, o S3.
Il ruolo della S3 è sempre più strategico e centrale nella programmazione e per l’utilizzo dei fondi europei.
Per la Politica di Coesione 2021-2027 la Commissione Europea propone 20 “condizioni abilitanti”: la prima consiste nell’assicurare una “buona governance della Strategia di Specializzazione Intelligente regionale”.
L’obiettivo è di definire la S3 regionale 2021-2027 entro la fine dell’anno, in stretto raccordo con il nuovo Programma Operativo Regionale FESR e con le attività di aggiornamento del quadro strategico regionale, tra cui il Programma Strategico Triennale per la Ricerca, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico.
Le azioni di Regione per R&I tra 2014 e 2020
La S3 approvata per l’attuale programmazione 2014-2020 ha individuato le specializzazioni esistenti in Lombardia.
Le risorse dell’Asse 1 Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione del POR FESR 2014-2020, circa il 36% delle risorse totali pari a poco meno di 350 milioni di euro, sono state orientate su 7 Aree di Specializzazione (aerospazio, agroalimentare, eco-industria, industrie creative e culturali, industria della salute, manifatturiero avanzato e mobilità sostenibile), declinate nei Programmi di lavoro di ricerca e innovazione elaborati in stretta collaborazione con gli stakeholder.
Ora si tratta appunto di dire la propria su quanto determinanti possono essere, in ambito R&I, le diverse aree di specializzazione.
I risultati della consultazione pubblica saranno raccolti in modo anonimo e presentati in forma aggregata in una relazione finale, che verrà resa disponibile su questa piattaforma.