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25/01/2021

Gli USA lavorano al riconoscimento facciale di volti con mascherine

Lo studia il Dipartimento di sicurezza interno, già in sperimentazione negli aeroporti

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Lo sta testando il Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti (DHS) e può essere una tecnologia di grande utilizzo in questo particolare momento storico, gravato dalla pandemia di Covid-19: permetterebbe infatti il riconoscimento facciale con alta precisione e l’identificazione di persone che indossano mascherine.

Già un certo numero di aziende afferma di aver sviluppato tecnologie in grado di identificare i portatori di maschere come quelle in tessuto: l’efficacia varia però molto a seconda del tipo e del colore della mascherina. Il DHS punta a screening negli aeroporti e in altri porti di ingresso: dunque su grandissimi numeri, che richiedono appunto un’alta precisione nell’identificazione.

Un sistema del genere è già utilizzato negli Stati Uniti e in particolare negli aeroporti di Las Vegas, San Francisco e Los Angeles, per verificare l’identità dei viaggiatori delle compagnie aeree che arrivano negli Stati Uniti.

A oggi dunque per il DHS sono stati condotti test per 10 giorni con 60 configurazioni di riconoscimento facciale, 6 sistemi di registrazione del viso e dell’iride basati su telecamera, 10 algoritmi di Intelligenza Artificiale e 582 volontari, in rappresentanza di 60 paesi.

I risultati? Non ancora pronti per l’uso di massa, ma in parte incoraggianti. Il DHS ha comunicato che l’accuratezza media di tutti i sistemi è stata del 77% e quello con le migliori prestazioni ha identificato correttamente le persone il 96% delle volte. La valutazione si è basata sull’affidabilità delle immagini con e senza maschere e la riduzione al minimo dei tempi di elaborazione.

 

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