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Approfondimenti

12/10/2022

I 10 anni di E015, modello digitale per lo scambio dati tra enti diversi

Dall’ecosistema promosso da Regione Lombardia oltre 120 applicazioni per i cittadini. Il convegno

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Se il digitale offre sempre nuove soluzioni per lavorare, viaggiare, comunicare, perché tali soluzioni siano efficaci queste hanno bisogno di dati di qualità. Ed è nella messa a valore dei dati che un territorio può trovare una delle chiavi per lo sviluppo futuro.

Questa è l’idea trainante di “Dare valore allo scambio dei dati: dall’intento all’impatto con E015”, l’evento promosso lo scorso 4 ottobre dal Centro di innovazione digitale Cefriel e da Regione Lombardia in occasione dei dieci anni di vita di E015, l’Ecosistema Digitale nato per favorire relazioni digitali fra soggetti diversi, sia pubblici che privati, interessati a valorizzare il proprio patrimonio digitale condividendolo con altri.

Al convegno hanno preso parte, oltre all’Assessore per l’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia Fabrizio Sala, alcuni dei fondatori dell’iniziativa, i primi utilizzatori e rappresentanti di aziende e istituzioni interessate a delineare gli sviluppi futuri di E015.

La centralità del tema è stata sottolineata con forza dall’assessore Sala: “Il futuro sarà sempre più fondato sulla condivisione di informazioni e dati, indispensabili per una gestione più innovativa dei servizi pubblici e per creare soluzioni migliori per i cittadini. Protocolli e sistemi di interoperabilità come E015 sono quindi fondamentali e rappresentano un modello di eccellenza lombardo su cui è importante continuare ad investire”.

Il decennale

E015 nasce come iniziativa promossa da Regione Lombardia insieme a Confindustria, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Confcommercio Imprese per l’Italia, Assolombarda e Confcommercio Milano Lodi Monza Brianza, con il coordinamento tecnico-scientifico di Cefriel.

Si presenta come ambiente digitale di cooperazione per lo sviluppo di applicazioni integrate: la condivisione di funzionalità e informazioni passa dalla pubblicazione di API, ovvero flussi di dati costantemente aggiornati.

Lanciato in vista di Expo Milano 2015, l’Ecosistema Digitale E015 ha avuto la sua prima sperimentazione il 4 ottobre 2012 da parte di sei aziende pioniere

(SEA, Trenord, ATM, Trenitalia, Infoblu, Serravalle), con la presentazione al pubblico di soluzioni di infomobilità che integravano dati sul traffico, il trasporto pubblico locale, le direttrici ferroviarie e i voli presso gli aeroporti.

Valorizzare gli scambi di dati: una risposta win win

Pubblico e privato hanno una necessità in comune: permettere lo scambio di dati tra soggetti diversi senza vincolarsi a un’unica piattaforma, ma mantenendo autonomia e capacità di controllo sui dati nell’evoluzione dei propri sistemi.

Gli ecosistemi digitali rispondono proprio a questo bisogno. In particolare, è quanto ha dimostrato di poter fare E015: sbloccare il valore dei dati attraverso il digitale dalla filiera, alla singola organizzazione, al territorio.

E015 ha ridisegnato gli scenari di collaborazione tra soggetti diversi attraverso un approccio win-win.

I numeri di E015

Dalla sua nascita, l’Ecosistema Digitale E015 è rapidamente cresciuto e conta oggi più 600 soggetti aderenti, oltre 120 applicazioni rese disponibili al pubblico (qualsiasi sistema -app mobile, sito web, totem informativo, cruscotto di monitoraggio a uso interno - che utilizza una API E015 è chiamato “App E015”) e 520 relazioni basate su scambio dati utili a costruire contenuti e servizi in ambiti diversi.

Oltre la metà di queste riguarda mobilità, trasporti, cultura e turismo, e poi ambiente, sanità e sicurezza: scenari applicativi che dimostrano come la condivisione sia uno strumento potente, capace di generare soluzioni di valore dall’impatto trasversale.                                                

I riconoscimenti internazionali e le applicazioni per i cittadini

In dieci anni E015 ha accumulato diversi successi, oggi best practice a partire dalle quali rilanciare il futuro del progetto.

Il valore di E015 è stato accertato anche all’interno di studi riconosciuti, come ad esempio quello effettuato dal NIST USA – National Institute of Standards and Technology, che ha citato E015 tra i sei casi funzionanti di successo nella definizione di un Framework per le Smart City, e quello effettuato dal JRC – Joint Research Centre della Commissione Europea, il quale ha valutato E015 come principale best practice a livello nazionale e di riferimento su scala europea nell’ambito del documento “Application Programming Interfaces in Government”.

Molte le iniziative - presentate anche nel corso dell’evento - che si sono concretizzate anche grazie alla integrazione con E015. Come “Ecomobs – Ecosistema per la mobilità sostenibile”, il progetto della Regione Lombardia per la mappatura delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici; o come EDT- Ecosistema Digitale del Turismo in Lombardia, che raccoglie gli eventi del territorio in modo distribuito, in automatico e in costante aggiornamento, attraverso l’interoperabilità dei dati dei portali territoriali.

Altro esempio sono i servizi sulla previsione di allerte meteo di Protezione Civile e Regione Lombardia o l’informazione sui tempi di attesa al pronto soccorso.

Il convegno

Il convegno su E015 ha riunito i protagonisti delle aziende coinvolte, esperti di Cefriel – partner scientifico del progetto - e rappresentanti delle istituzioni. Tra i temi discussi il ruolo della condivisione dei dati rispetto a mobilità integrata e rilancio delle eccellenze turistiche, mercato di soluzioni digitali e sostenibilità.

Quindi lo sguardo si è spostato al futuro e alla possibile evoluzione di E015, da poter attuare attraverso la federazione di ecosistemi come nel caso del Data Exchange Marketplace (DXM) a MIND di Lendlease o di TDH022, Tourism Digital Hub, progetto del Ministero del Turismo.

Spiega Alfonso Fuggetta, CEO e direttore scientifico Cefriel: “Per accelerare sul digitale la pubblica amministrazione deve risolvere il suo vero problema che è l’interoperabilità dei dati tra gli enti. Prima non se ne parlava, ora si è capito che il tema esiste e va risolto. Quando l’interoperabilità c’è non si vede se non in maniera indiretta. Semplifica la vita e riduce gli adempimenti, ma fa sparire cose e non le crea. Occorre definire degli standard di interoperabilità, con un lavoro tecnico che valorizzi le esperienze locali di successo, come quella di E015 di Regione Lombardia e Expo 2015. Ma per arrivare al traguardo serve che le amministrazioni collaborino tra di loro e non è affatto semplice: occorre trovare un accordo istituzionale”.

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