Gli occhi dei satelliti dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) per il monitoraggio delle città colpite dal terremoto in Turchia e Siria.
Dalle settimane successive al catastrofico evento infatti la costellazione di satelliti radar COSMO-SkyMed è al lavoro con un piano di acquisizione immagini dedicato proprio alle aree urbane in cui si è verificato il sisma.
Gran parte delle immagini sono state rese disponibili dall’ASI in un archivio post evento dedicato a enti e istituzioni nazionali e internazionali: materiale utilissimo ad esempio all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) per formulare le proprie elaborazioni, come quella di una prima analisi dei danni verificatisi sulle città di Gaziantep e Kahramanmaras.
Il contributo tecnologico
COSMO-SkyMed è la prima missione di Osservazione della Terra concepita per scopi duali, civili e militari, i cui satelliti, di prima e seconda generazione, sono in grado di scrutare la Terra dallo spazio metro per metro, di giorno e di notte, con ogni condizione meteo, proprio con lo scopo di aiutare a prevedere disastri naturali e coordinare i soccorsi in caso di terremoti o incendi, offrendo una puntuale visione dall’alto delle aree di crisi.
Un processo complesso, reso possibile grazie all’avanzata metodologia Intensity Correlation Difference (ICD), che consente di ricavare una mappa di stima dei danni utilizzando l’individuazione dei cambiamenti delle scene SAR (Radar ad apertura sintetica); tale indice, infatti, calcola la differenza di correlazione d’intensità tra coppie d’immagini satellitari acquisite prima e dopo l’evento sismico.
Un aiuto prezioso. Ma affinché tali innovazioni possano risultare utili e disponibili, è altresì fondamentale che ci sia piena sinergia tra le diverse aree di ricerca scientifica.