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18/07/2023

Ora Bard parla anche italiano: come funziona l’AI generativa di Google

Il chatbot di Big G: risposte multiple, condivisioni, adesione al GDPR. La sfida con ChatGpt

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

L’intelligenza Artificiale di Bard - l’AI generativa di Google - risponde ora anche italiano, oltre che in altre 39 lingue aggiuntive rispetto a quelle già disponibili, ed è conforme agli standard europei del GDPR sulla tutela dei dati personali.

Quello che si è aperto il 13 luglio 2023 è di fatto un nuovo capitolo nell’utilizzo ‘di massa’ delle potenzialità dell’AI.

Da questa data anche in Europa è possibile accedere a Bard, che rappresenta la risposta di Google a ChatGpt – il chatbot di Intelligenza Artificiale lanciato da OpenAI tra fine 2022 e inizio di quest’anno - per sperimentarne diverse nuove funzionalità.

A maggio 2023 infatti Google Bard era arrivato in 180 Paesi del mondo, dopo l’esordio di marzo limitato solo a USA e UK dove era disponibile tramite una lista d’attesa.

I Paesi europei hanno invece dovuto aspettare che Bard - e dunque Google - si adattasse alle più stringenti politiche sulla privacy in vigore nell’Unione Europea.

E ora? Ora Bard propone, anche in italiano, strumenti di grande interesse: dalla generazione di contenuti creativi alla trascrizione di email, dalla traduzione di testi alla programmazione in oltre 20 diversi linguaggi.

Come funziona BARD

Per mettere alla prova Bard, come il colosso di Mountain View invita a fare, basta visitare il sito web bard.google.com, digitare una domanda nel campo della chat per ottenere risposte multiple.

Bard elabora infatti tre diverse versioni di risposta a una stessa domanda: se la prima non risulta soddisfacente per l’utente, questo può visualizzare le altre due tramite la voce “Visualizza altre bozze”. Se poi anche le altre due risposte non sono considerate esaustive, l’utente può aggiornare la risposta utilizzando il comando “Rigenera bozze”.

Le risposte possono contenere link testuali e - per ora solo se si usa l’inglese - anche immagini. Quindi possono essere condivise ed esportate - che si tratti di testo, oppure di un codice - su Gmail, Google Docs o Replit.

E ancora, si può scegliere tra cinque opzioni di tone of voice: semplice, lunga, corta, professionale o informale.

Gli orizzonti di sviluppo

Bard rappresenta un passaggio importante nella ‘rincorsa’ di Google rispetto a ChatGpt, lanciato prima, integrato nel motore di ricerca ‘avversario’ (Bing di Microsoft) e diventato molto popolare: per creare contenuti utili allo studio o al lavoro, estrarre dati, tradurre, ma anche ottenere suggerimenti ‘creativi’ in risposta alle domande più diverse.

Per arrivare a questo traguardo Big G ha dovuto lavorare molto sul modello linguistico alla base dell’AI di Bard: dopo un iniziale pubblico insuccesso, l’azienda ha sviluppato nel giro di pochi mesi il nuovo modello PaLM 2 (ChatGpt è arrivata a usare il modello linguistico Gpt-4).

La vera sfida che si apre con ChatGpt ora è quella dell’integrazione con il motore di ricerca di Google, storicamente leader nel settore, a cui Bard offre nuove possibilità di ampliamento. Fermo restando il nodo della correzione degli errori che - ancora - entrambe le Intelligenze Artificiali fanno nel fornire risposte, soprattutto su temi di attualità.

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