È dedicato a un tema attualissimo e di grande interesse per i cittadini il convegno interdisciplinare “Time to engage in global Health”, organizzato dall’Università Statale di Milano nella sua Aula Magna il prossimo giovedì 21 settembre.
Un’occasione per presentare, tra le altre, iniziative concrete come l’innovativo progetto in eSwatini per una modalità di screening meno invasiva per HPV e cancro della cervice uterina, il progetto didattico “Global Health Essentials” che raccoglie i contributi sul tema di 150 autori da tutto il mondo, un approfondimento sul vocabolario della sostenibilità, oltre a una tavola rotonda con rappresentanti della cooperazione internazionale.
Il Master in Global Health: iscrizioni entro il 2/10
L’impegno formativo dell’Università Statale di Milano per la Salute Globale si concretizza anche attraverso il Master in Global Health, coordinato da Mario Raviglione e Andrea Gori. Giunto al quarto anno di svolgimento il corso, interamente in lingua inglese, si rivolge a professionisti che provengono da diversi campi, dalle scienze biomediche a quelle economiche, sociologiche, antropologiche, politiche e di gestione, agli ambiti dei cambiamenti climatici, delle relazioni internazionali, della diplomazia e della comunicazione e promozione.
Al termine del Master, gli studenti saranno in grado di affrontare le problematiche della salute in una prospettiva “globale” legata al riconoscimento dei determinanti come povertà, nutrizione, variazioni climatiche, urbanizzazione, migrazioni)ì. Inoltre offrirà gli strumenti per ricercare soluzioni multi-disciplinari e inter-settoriali, dagli aspetti curativi alla prevenzione, centrate sulla persona ma sempre in un contesto globale.
Le iscrizioni al Master scadono il 2 ottobre, 20 i posti disponibili; maggiori informazioni a questo link o sul sito web del MACH.
Il programma
La sessione introduttiva del convegno, moderata da Andrea Gori, docente di malattie infettive e Direttore del Centro di ricerca multidisciplinare in Scienze della Salute (MACH), prevede i saluti istituzionali del rettore della Statale Elio Franzini, della prorettrice all’internazionalizzazione Antonella Baldi, del prorettore ai rapporti con le istituzioni sanitarie e preside di Medicina e Chirurgia, Gian Vincenzo Zuccotti, di Mario Raviglione, docente di salute globale e condirettore del centro di ricerca multidisciplinare in Scienze della Salute (MACH), e di Guido Sali, delegato alla cooperazione allo sviluppo in ambito agroalimentare e ambientale.
A seguire, quattro panel affronteranno il tema del rapporto della Global Health in relazione a ricerca, con la didattica e con la sostenibilità, per chiudere con una tavola rotonda a cui parteciperanno rappresentati del terzo settore con progetti di cooperazione internazionale in corso con l’Ateneo.
Lo screening innovativo per HPV e cancro della cervice uterina
Tra i progetti presentati quello in eSwatini (ex-Swaziland), il Paese al mondo con la più alta incidenza e mortalità per tumore alla cervice uterina (causato dall’infezione cronica da papillomavirus umano HPV).
A partire da quest’anno nella clinica di St. Philip’s, gestita dall’organizzazione Cabrini Ministries Swaziland (CMS), grazie anche alla collaborazione con l’Università Statale di Milano è stato avviato un progetto per una modalità di screening innovativa per HPV e cancro della cervice uterina, guidata dal laboratorio diretto da Elisabetta Tanzi, coordinatrice scientifica del CRC EpiSoMI - Epidemiologia e Sorveglianza Molecolare delle Infezioni, per affrontare una delle patologie più pericolose per le donne in Africa.
Il progetto sarà presentato durante il convegno con testimonianze degli studenti e ricercatori della Statale e della Missione di St Philip’s che collaborano attivamente alla sua realizzazione.
La survey sui progetti di cooperazione internazionale
Seguirà la presentazione di una survey curata da Stefania Recalcati, docente di patologia generale dell’ateneo, per raccontare l’attività didattico-scientifica dell’Ateneo nell’ambito della cooperazione nel campo della salute, con la presentazione di progetti di tipo didattico e didattico-clinici in vari Paesi del mondo (dal Nicaragua, al Sud Africa, all’Asia).
Grazie a queste attività, studenti e specializzandi dell’Ateneo hanno già trascorso periodi di formazione “sul campo”, in collaborazione con alcune ONG. Sarà anche presentato un progetto Erasmus extra-Europeo che punta a rafforzare la mobilità internazionale bilaterale di docenti e studenti dell’Università degli Studi di Milano e dell’Università Cattolica del Mozambico (UMU), in collaborazione con l’organizzazione Medici con l’Africa CUAMM.
Il progetto “Global Health Essentials”
Il secondo panel prevede la presentazione del nuovo libro “Global Health Essentials”, un progetto didattico diretto dall’Università Statale di Milano, in collaborazione con più di 150 autori da tutto il mondo, appartenenti a 64 istituzioni diverse di 30 paesi, di cui 20 a reddito medio-basso. A seguire, Lorenzo Moja, docente di igiene, epidemiologia e sanità pubblica dell’ateneo e membro dell’OMS, affronterà il tema “Salute globale - Il mercato malato”.
Il progetto “Sostenibilità e Agenda 2030 (SDG) in Ateneo”
La terza sessione declinerà la Salute Globale secondo il ‘vocabolario’ della sostenibilità. Interverrà Stefano Bocchi, delegato per lo Sviluppo del progetto “Minerva 2030: la Statale e lo Sviluppo Sostenibile”, coordinatore del Green Office della Statale e docente di ecologia agraria e coltivazioni erbacee, per raccontare il progetto “Sostenibilità e Agenda 2030 (SDG) in Ateneo”.
Infine, chiuderà il convegno una tavola rotonda con esponenti del mondo della cooperazione internazionale e di realtà con cui l’Ateneo collabora: don Dante Carraro, direttore di Medici con l'Africa CUAMM; Dominique Corti, presidente di Fondazione Corti-Ospedale Lacor (Uganda); Alessandra Carozzi, presidente di Fondazione Ivo de Carneri, Milano - Pemba (Tanzania); Nicole Nieman, senior consultant di Mother Cabrini’s Missionary Sisters of the Sacred Heart of Jesus, Codogno - New York, e interventi del pubblico in sala.