La transizione digitale delle imprese - auspicata come indispensabile per la loro competitività - non può trascurare un’attenzione nuova e costante alla Cybersecurity, ovvero la sicurezza di tutte le infrastrutture e di tutti i processi digitali della propria attività.
È un’esigenza che riguarda ogni attività produttiva, anche le più piccole. Ma quanto la Cybersecurity rappresenta una priorità per le imprese italiane? E - ancora prima - cosa si deve intendere per Cybersecurity?
A queste domande risponde Federico Cerutti, professore Ordinario del Corso di Ingegneria Informatica dell’Università di Brescia, dove insegna Digital Transformation e Computer Security e si occupa di sicurezza dell’Intelligenza Artificiale e dell’equilibrio tra rischi e opportunità delle nuove tecnologie.
Il professor Cerutti è co-autore di oltre 100 articoli peer-reviewed, direttore della sezione locale (nodo) del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity Italiano, Honorary Senior Lecturer alla Cardiff University in UK (dove è stato il primo Direttore della Data Science Academy) e Visiting Fellow all’Università di Southampton.
Cerutti ci invita allora a una fondamentale riflessione sul ruolo da attribuire all’Intelligenza Artificiale per la sicurezza informatica, visto che oggi è già molto utilizzata per prevenire attacchi informatici. Inoltre - punto determinante - l’esperto racconta quali scenari si sono aperti con la diffusione dell’AI generativa, capace cioè di utilizzare un linguaggio naturale per interagire con l’uomo. Cerutti ci riporta poi al contesto produttivo italiano, che su questo fronte presenta due velocità e in cui le PMI subiscono gli effetti di un forte Digital Divide.
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