L’Osservazione della Terra o Earth Observation (EO) è la disciplina costituita dall’insieme di tecniche di acquisizione di dati a distanza, che permettono di ottenere informazioni di tipo fisico, chimico o biologico sulle diverse componenti del nostro pianeta, ossia geosfera, idrosfera, biosfera e atmosfera.
I satelliti sono lo strumento principe della raccolta dati e forniscono informazioni preziose su ciò che sta avvenendo in tempo reale sulla Terra, ma anche input fondamentali per la ricerca e per migliorare l’abilità predittiva dei modelli di analisi.
L’Osservazione della Terra, per trasversalità di applicazioni e integrazione con le tecnologie digitali, risulta essere uno dei primari motori di sviluppo del comparto della Space Economy: un settore al centro di un processo evolutivo costante a livello globale come a livello nazionale, grazie sia a un ampliamento del perimetro delle attività strettamente connesse con lo Spazio, sia alla sua capacità di attrarre un interesse sempre maggiore da parte dei domini non Space.
La ricerca 2024 Dell’Osservatorio Space Economy e il ruolo del PNRR
Secondo quanto emerso dalla ricerca 2024 dell’Osservatorio Space Economy del Politecnico di Milano, recentemente presentata al convegno “Il futuro della Space Economy italiana tra tradizione e innovazione”, il mercato EO nostrano nel 2024 ha raggiunto un valore complessivo di 290 milioni di euro e segnato un ulteriore crescita, facendo registrare un +28% rispetto all’anno precedente.
Oltre tre quarti del suo valore (77%, con 6 punti percentuali in più rispetto al 2023) proviene da commesse di clienti istituzionali, mentre solo il 23% dalla domanda di grandi imprese, PMI e startup.
Si conferma un mercato, quindi, ancora fortemente trainato dagli stanziamenti pubblici e dalle opportunità di crescita rese possibili dalle risorse PNRR.
Il PNRR dedica, infatti, una linea di azione specifica proprio all’Osservazione della Terra all’interno dell’Investimento 4 “Tecnologie satellitari ed economia spaziale” nell’ambito della Missione 1 Componente 2 “Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo” e ha messo a disposizione dell’Earth Observation 797 milioni di euro di euro, con un apporto annuo che aumenta fino al 2025 per poi riassestarsi nel 2026 (fonte OpenPNRR).
Il programma Flagship IRIDE
Sulla EO si concentra IRIDE, l’ambizioso programma spaziale promosso dal Governo italiano e sviluppato proprio con i fondi del PNRR.
Il progetto, coordinato dall’ESA - European Space Agency e gestito operativamente dell’ASI - Agenzia Spaziale Italiana, prevede la realizzazione di sei costellazioni di satelliti, per un totale potenziale di oltre 60 satelliti.
IRIDE è un sistema costituito da un insieme di sotto-costellazioni di satelliti LEO, dall’infrastruttura operativa a terra e dai servizi destinati alla Pubblica Amministrazione italiana.
Prevede lo sviluppo, il lancio e la fornitura dei relativi servizi di satelliti dotati di diverse tecnologie di rilevamento, come sensori Radar ad Apertura Sintetica (SAR), ottici ad alta e media risoluzione o in diverse gamme di frequenza, dal pancromatico, al multispettrale, all'iperspettrale, alle bande dell'infrarosso.
Inoltre, la sua peculiarità è che i satelliti sono interamente progettati e costruiti in Italia, con il coinvolgimento di oltre 70 aziende italiane.
L’avvio del programma - che ha visto come tappa fondamentale il lancio del primo microsatellite Pathfinder Hawk il 14 gennaio 2025 e prevede ulteriori lanci a giugno e novembre 2025 per diventare pienamente operativo entro giugno 2026 - rappresenta una svolta per i servizi di osservazione della Terra.
I dati forniti da IRIDE saranno fondamentali infatti per monitorare:
- il dissesto idrogeologico e gli incendi
- le zone costiere e marine
- le infrastrutture critiche
- la qualità dell'aria
- le risorse idriche
- le condizioni meteorologiche.
Le informazioni raccolte contribuiranno a supportare la Protezione Civile, enti locali e regionali, migliorando la gestione quotidiana del territorio.
Forniranno anche dati analitici per lo sviluppo di applicazioni commerciali da parte di industrie di settore, PMI e startup.
Osservazione della Terra e Intelligenza Artificiale
IRIDE è anche un esempio straordinario della trasformazione in atto nel settore, dovuta all’adozione di soluzioni di Intelligenza Artificiale (AI).
Grazie all’AI, i satelliti stanno diventando sempre più autonomi, trasformando l’Osservazione della Terra in un’esperienza più diretta per gli utenti.
Anche in questo senso IRIDE segna un passo cruciale verso un futuro in cui i dati elaborati a bordo dei satelliti saranno immediatamente disponibili per analisi e applicazioni, senza la necessità di sistemi di elaborazione complessi.
Tornando a quanto emerso dalla ricerca 2024 dell’Osservatorio Space Economy, in quest’ottica è interessante sottolineare che più della metà delle aziende prese in esame stia facendo i primi passi nell’adozione di tecnologie e soluzioni di Intelligenza Artificiale. E anche che, sempre secondo l’indagine, nel segmento di applicazioni di segnali e dati satellitari l’adozione dell’AI è ugualmente distribuita tra ottimizzazione dei processi e integrazione nei prodotti di erogazione dei servizi, mentre in quello di gestione e realizzazione di asset spaziali l’utilizzo è più concentrato nelle attività di progettazione e operations.
Il territorio lombardo e il Centro Regionale di Earth Observation
Nel contesto della Space Economy, la Lombardia ricopre una posizione strategica grazie alla connessione tra un tessuto produttivo molto sviluppato e centri di ricerca all’avanguardia. Come quello rappresentato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico di Milano, l’unico in Italia interamente dedicato agli studi aerospaziali.
In particolare, sul tema EO, nel 2020 ARPA Lombardia ha istituito il Centro Regionale di Earth Observation (CREO) proprio con lo scopo di sviluppare progetti innovativi per l’applicazione a livello operativo di tecnologie di Osservazione della Terra.