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    Covid-19, nuovo bando Ue da 122 milioni per R&I: scadenza l’11/6

    SC1-PHE-CORONAVIRUS-2020, nell’ambito del programma Horizon 2020, copre 5 aree: ecco quali

    di Redazione Open Innovation | 26/05/2020

La Commissione Europea, martedì 19 maggio, ha pubblicato il bando SC1-PHE-CORONAVIRUS-2020 nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 e dedicato all’emergenza Covid-19 (come previsto al punto 3 del Piano ERAvsCorona).
 
La manifestazione di interesse, con una dotazione di 122 milioni di euro, contempla cinque aree:
 
1. Riprogrammazione della produzione di forniture e attrezzature mediche essenziali (23 milioni di euro)
2. Tecnologie mediche, strumenti digitali e analisi dell’Intelligenza Artificiale per migliorare la sorveglianza e l’assistenza a livelli di alta disponibilità tecnologica (€ 56 milioni)
3. Impatti comportamentali, sociali ed economici della risposta all’epidemia (20 milioni di euro)
4. Gruppi (coorti) paneuropei COVID-19 (€ 20 milioni)
5. Collaborazione tra gruppi (coorti) UE e gruppi (coorti) internazionali esistenti e di rilevanza per COVID-19 (€ 3 milioni)
 
La scadenza per la presentazione delle proposte è l’11 giugno 2020. L’invito mira a conseguire risultati in tempi brevi.

Qui il bando Special Horizon 2020 request for expressions of interest.

I progetti finanziati nell'ambito dell’invito dovrebbero consentire di riorientare la produzione per la fabbricazione in tempi brevi di forniture e attrezzature mediche essenziali necessarie per la diagnosi, la cura e la prevenzione, nonché di sviluppare tecnologie mediche e strumenti digitali per migliorare l’individuazione, la sorveglianza e l'assistenza ai pazienti.

Queste nuove ricerche si baseranno su grandi gruppi di pazienti (coorti) in tutta Europa. Gli studi di coorte solitamente osservano grandi gruppi di individui, registrando la loro esposizione a determinati fattori di rischio per individuare indizi sulle possibili cause della malattia. Si può trattare di studi prospettici e del rilevamento di dati futuri o studi di coorte a posteriori, che esaminano dati già raccolti.

Una più adeguata comprensione degli impatti comportamentali e socio-economici della pandemia di Coronavirus, infine, potrebbe contribuire a migliorare le strategie di cura e prevenzione.

 

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