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    Realtà Virtuale, ecco come può portare a nuove terapie sperimentali

    La tecnologia strumento chiave per la ricerca neuroscientifica: gli sviluppi nel settore Healthcare

    di Redazione Open Innovation | 26/11/2020

La Realtà Virtuale, grazie alla simulazione di un ambiente reale - composto da stimoli come oggetti da afferrare o persone virtuali con cui interagire - ha la possibilità di far ‘immergere’ un individuo in un ambiente virtuale pericoloso (ma senza alcun rischio), e di studiare le sue risposte fisiologhe e cerebrali, ma anche di creare stimoli ed esperienze che non sono altrimenti possibili nella realtà. Non solo, un altro importante elemento della realtà virtuale è l’“Immersività”, la possibilità quindi di connettere il maggior numero di canali sensoriali e motori all’ambiente virtuale.

A Roma, il laboratorio di Neuroscienze Sociali e Cognitive dell’IRCCS Fondazione Santa Lucia e in collaborazione con il Laboratorio di Realtà Virtuale Unitelma Sapienza hanno studiato la combinazione tra le tecnologie immersive come la Realtà Virtuale e gli attuali strumenti di indagine neuroscientifica.

Studi che hanno evidenziato alcuni effetti della Realtà Virtuale sul cervello umano: dalla sensazione di sentirsi fisicamente presenti all’interno dell’ambiente virtuale (sensazione di presenza) a quella di indossare e sentire come proprio un corpo virtuale (sensazione di incorporamento).

Un approccio che sta aprendo la strada non solo alle nuove ricerche di base mirate alla comprensione del rapporto corpo-cervello e ai fenomeni sociali connessi come l’empatia, ma anche allo sviluppo di nuove forme di terapia sperimentale quali il trattamento del dolore dell’arto fantasma, oppure il trattamento dell’anoressia nervosa, in cui l’“immersione” in corpi differenti tra loro può aiutare a ricalibrare la propria immagine corporea distorta.

Lo studio scientifico sulle applicazioni possibili della Realtà Virtuale non è una novità, le sue basi neuroscientifiche coprono almeno tre decenni di ricerche. La maggiore usabilità di visori e strumenti di Realtà Virtuale oltre alla riduzione dei costi hanno reso la tecnologia accessibile a un numero molto più vasto e variegato di utenti, ma quello scientifico rimane uno dei principali settori di utilizzo: il settore Healthcare è il secondo per dimensione di mercato e investimenti futuri (previsti 5.1 miliardi di dollari entro il 2025 secondo Statista), oltre che tra i primi ad aver storicamente impiegato la Realtà Virtuale, convertendo nel tempo le conoscenze emerse dalla ricerca in prodotti, servizi e metodologie innovative per la salute e il benessere.

 

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