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    Robotica ed esami che diventano ologrammi in 3D: così cambia la chirurgia

    A Roma un intervento innovativo di protesi a un ginocchio grazie a due tecnologie all’avanguardia

    di Redazione Open Innovation | 26/02/2021

Oggi è possibile una combinazione unica di chirurgia robotica e Realtà Virtuale, come dimostra l’intervento che ha visto come protagonisti i chirurghi del l’UPMC (University of Pittsburgh Medical Center) - Salvator Mundi International Hospital, uno degli ospedali della divisione italiana del Centro medico dell’Università di Pittsburgh, i quali hanno realizzato in modo del tutto innovativo un’operazione di protesi laterale monocompartimentale su una donna di 74 anni.

Per l’operazione sono stati uniti i sistemi della piattaforma robotica ad alta tecnologia Mako – Stryker e gli ologrammi e la Realtà Virtuale del sistema Verima. Il robot chirurgico Mako ha permesso di progettare al computer il tipo di impianto che poi è stato utilizzato durante l’operazione, mentre il sistema Verima ha permesso di ‘trasformare’, i dati della Tac in ologrammi tridimensionali con le rilevazioni intraoperatorie che sono state realizzate con un sistema di telecamere a infrarossi.

I vantaggi

In questo modo il chirurgo può eseguire una simulazione avanzata dell’intervento, individuare al meglio gli eventuali rischi, e tutto a partire dalla reale anatomia del paziente. Chi opera, infatti grazie a visori di Realtà Virtuale può interagire con gli ologrammi anatomici ovvero ruotarli, spostarli nello spazio, ingrandirli oppure portarli vicino al paziente durante l'intervento.

La combinazione dei due sistemi di ultima generazione e frutto di una ricerca tecnologica di alto livello permette poi di posizionare la protesi con la massima precisione, risparmiando tessuto osseo e realizzando un bilanciamento perfetto dei legamenti. Risultati che si traducono, per il paziente, in minor dolore e minor tempo di recupero dopo l’operazione.

 

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