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    Sesto San Giovanni, con Biopiattaforma polo green innovativo unico in Italia

    Spento l’inceneritore. Progetto di CAP e Core: da umido e fanghi biometano, energia e fertilizzanti

    di Redazione Open Innovation | 12/04/2021

Con lo spegnimento definitivo dell’inceneritore, lo scorso 31 marzo, si è ufficialmente aperto il conto alla rovescia per fare di Sesto San Giovanni alle porte di Milano un punto di riferimento nel processo di traghettamento della Lombardia e dell’intero Paese verso sistemi virtuosi e innovativi di gestione dei rifiuti, e in particolare verso gli obiettivi di emissioni zero previsti dall’UE entro il 2050.

Questo sarà infatti il nuovo volto dell’area di via Manin, grazie a “BioPiattaforma”, progetto Promosso da Gruppo CAP e da Core S.p.A. per un termovalorizzatore (il primo autorizzato in Italia da un decennio) e un depuratore, riuniti appunto in una biopiattaforma dedicata all’economia circolare carbon neutral perché a zero emissioni di C02di origine fossile.

L’intera area di Via Manin a Sesto San Giovanni sarà convertita in un polo green ad alta innovazione grazie alla simbiosi tra il termovalorizzatore e il depuratore già dotato di 2 biodigestori.

La nuova struttura prevedrà due linee produttive: la prima dedicata al trattamento dei fanghi derivanti dalla depurazione delle acque per la produzione di energia termica e fertilizzanti; la seconda di digestione anaerobica per il trattamento dei rifiuti umidi (FORSU) per la produzione di biometano.

I numeri di recupero previsti

Alcuni dati: il termoimpianto, prima linea produttiva, valorizzerà 65.000 tonnellate/anno di fanghi umidi pari a 14.100 tonnellate/anno di fanghi prodotti dai depuratori di gruppo CAP, generando 11.120 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento e fosforo come fertilizzante. L’obiettivo è quello recuperare materia per il 25% di fertilizzante e il 75% di energia.

La FORSU, il processo di digestione anaerobica, permetterà e favorirà invece la trasformazione del rifiuto organico in energia rinnovabile. Dal processo di purificazione e upgrading del biogas si otterrà il biometano, che riduce l’emissione di anidride carbonica del 97% e che poi sarà immesso nella rete di distribuzione del gas naturale oppure utilizzato per l’autotrazione.

Un orizzonte europeo

La nuova Biopiattaforma di Sesto San Giovanni sarà operativa con la messa in funzione della prima linea per la trasformazione dei rifiuti umidi nell’ottobre 2022. L’intero impianto industriale sarà a regime a marzo 2023, diventando un benchmark di livello internazionale.

L’impianto infatti ospiterà anche un polo di ricerca avanzata che si è già assicurato un finanziamento di 2,5 milioni di euro grazie a un progetto europeo Horizon 2020. Circulare Biocarbon, questo il nome del progetto, ha come obiettivo lo sviluppo di una bioraffineria dagli standard avanzati basata sulla valorizzazione della FORSU per ottenere prodotti ad alto valore aggiunto, pronti per la commercializzazione: un ulteriore passo avanti rispetto ai classici sistemi di digestione anaerobica e compostaggio. 

 

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