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    Sirti: “Così con Open Challenge e Imprenditivity puntiamo su startup e PMI”

    Intervista al Vice President Innovation & Marketing sul progetto avviato con Regione

    di Redazione Open Innovation | 13/03/2020

La prima risposta alla sfida lanciata da Sirti è arrivata, ed è positiva. Sirti - società attiva nei settori TLC, Soluzioni Digitali per le aziende, Energia e Trasporti - nei mesi scorsi ha lanciato una Call to action articolata in 5 challenge e rivolta a Startup e PMI, per realizzare insieme uno o più progetti che aiutino a crescere sia l’azienda sia tutte le realtà che vorranno accompagnarla in questo processo di innovazione aperta.

Lo ha fatto in collaborazione con Regione Lombardia, sulla pagina dedicata di Open Innovation “Open Challenge”.

A febbraio l’azienda ha potuto incontrare startup e PMI che hanno risposto alla sua Call per dare corpo alle idee, selezionate tra quelle proposte dai dipendenti della stessa Sirti con la prima fase di Imprenditivity. Abbiamo parlato di questo incontro con Pietro Mimmo Urbano, Vice President Innovation & Marketing di Sirti.

Anzitutto, le soluzioni proposte hanno risposto alle aspettative di Sirti?

“Siamo contenti del livello di qualità delle startup e del modo in cui hanno interpretato le nostre challenge. Le presentazioni alle quali abbiamo assistito, in occasione della Startup Arena di Imprenditivity dello scorso 11 febbraio, hanno trasmesso un ottimo grado di esperienza e professionalità da parte di tutti i partecipanti. Allo stadio attuale non siamo ancora entrati nel dettaglio tecnico delle soluzioni e non è stata ancora esaminata la loro sostenibilità economica. Questi sono aspetti che verranno analizzati nella fase finale appena cominciata, quella di Business Planning”.

Quali sono gli aspetti di innovazione tecnologica delle startup/PMI che accedono alla fase finale che più vi hanno colpito positivamente?

“Tutte le startup arrivate a confrontarsi nella fase finale della selezione sono dotate di soluzioni ritenute interessanti dal punto di vista del grado di innovazione tecnologica. Come ci si può immaginare, le peculiarità emerse in termini di innovazione tecnologica sono differenti a seconda della specifica Challenge: sulla quella Field Data Feedback ha fatto breccia la tecnica di gestione della conoscenza mediante approccio statistico, su Digital Safety abbiamo apprezzato la capacità di gestione della documentazione digitale ma anche gli asset fisici della sicurezza come i DPI; sulla Challenge MENS abbiamo apprezzato il modello di ‘go to market’ suggerito, che fa leva su un nuovo trend che sta influenzando i quadri normativi delle municipalità in materia di sanzionamento dei mezzi inquinanti; per la Challenge Sirti Global Village abbiamo apprezzato l’interessante fusione tra funzionalità a disposizione della community aziendale e funzionalità di HR analytics; infine per la Challenge Control Drones ha colpito la capacità della soluzione di semplificare l’impiego dei droni, in modo da renderli utilizzabili in maniera efficace e sostenibile anche da parte di personale non ‘iper-specializzato’”.

Che valutazione dareste del modello di Open Innovation adottato, in base a questa esperienza?

“Siamo convinti del potenziale offerto dal modello implementato che, ricordiamo, è un format inedito disegnato al nostro interno come sintesi delle migliori esperienze di partecipazione a progetti di terze parti e di progetti di engagement lanciati da qualche anno a questa parte. Il suo punto di forza sta nella capacità di creare un ponte tra l’ecosistema delle professionalità interne all’azienda e quello esterno delle startup e delle PMI. Il primo, consapevole dei bisogni reali dell’azienda, spesso rappresenta una miniera di potenziale bloccato dalle attività di routine; il secondo, veloce e capace di portare novità tecnologiche, è invece in cerca di scenari reali e di larga scala in cui confrontarsi e di clienti che siano in grado di giocare anche un ruolo di abilitatore allo sviluppo. Siamo ancora al primo ciclo di utilizzo di questo format e sicuramente alcuni aspetti sono passibili di miglioramenti, ma siamo già molto contenti della risposta che abbiamo ottenuto dai colleghi nella fase di ‘call for ideas’ e successivamente dalle startup nella ‘call4startups’. Ora ci apprestiamo ad affrontare ‘l'ultimo miglio’ con la fase di Business Planning e speriamo tutti di riuscire a concluderla potendo dare seguito all’implementazione di almeno un progetto”.

Per quel che riguarda Imprenditivity, Sirti è soddisfatta della risposta alla Challenge, dal punto di vista qualitativo e quantitativo?

“Siamo decisamente soddisfatti di come sta procedendo il programma. Con le quasi 90 proposte progettuali raccolte nella fase di creatività e con le 37 candidature ricevute da startup e PMI, Imprenditivity per noi è una grande palestra di progettualità e al contempo una grande opportunità di creare stimoli positivi per i nostri dipendenti, rendendoli protagonisti dei processi di innovazione. Ma soprattutto è un modo innovativo per raggiungere risultati concreti in termini di nuove soluzioni esplorate e implementate, grazie a una rete di partner innovativi e di qualità che continua ad aumentare di estensione. Il bilancio a oggi è senz’altro positivo e per questo dobbiamo ringraziare i colleghi che hanno partecipato numerosi alla call for ideas, le startup che si sono candidate e i partner come Regione Lombardia che ci hanno aiutato ad aumentare il potenziale di successo del programma”.

 

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