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    Composti botanici innovativi contro i deficit cognitivi: un progetto UniMi

    Finanziato da Regione, punta alla prevenzione del declino neurologico negli anziani

    di Redazione Open Innovation | 19/12/2019

Non sarà il segreto dell’eterna giovinezza, ma quello studiato dal progetto COGNIPLANT  può essere un valido contrasto al declino cognitivo che spesso accompagna l’invecchiamento. Ecco l’obiettivo che si è posto il partenariato guidato dall’Università degli Studi di Milano, che ha deciso di puntare su derivati botanici specifici per la prevenzione di deficit cognitivi nell’età adulta e nell’invecchiamento.

COGNIPLANT punta dunque alla realizzazione di nuovi composti bioattivi tratti da matrici vegetali, e su strategie innovative per ottenere estratti vegetali e Fitosomi. Questo per essere in grado di raggiungere l’area cerebrale e svolgere la propria funzione regolatrice nella prevenzione del declino cognitivo nel soggetto anziano. Un elemento di grande rilevanza sociale, tanto che il progetto è stato finanziato da Regione Lombardia con oltre 1,1 milioni di euro tramite il bando FRIM FESR Aggregazioni, a valere su fondi POR FESR 2014-2020.

Il declino cognitivo

Il declino cognitivo rappresenta un problema largamente diffuso sia in soggetti sani sia in quelli affetti da patologie. Alcuni recenti studi hanno evidenziato che polifenoli e terpeni naturali hanno la capacità di proteggere i neuroni. COGNIPLANT è andato a verificare questo aspetto, valutando tra l’estratto standardizzato di Curcuma long L. (curcuma), di Centella asiatica L. o loro combinazione il candidato più idoneo. 

Il settore di riferimento è dunque quello dei nutraceutici, ovvero dei principi nutritivi contenuti negli alimenti che hanno effetti benefici sulla salute: un campo in cui l’Italia detiene una leadership a livello internazionale.

L’innovazione

L’innovazione messa a punto da COGNIPLANT permette di veicolare una maggior concentrazione di principio attivo sul SNC ed esplicarvi la propria funzione neuro protettrice nelle aree cerebrali interessate. Alle prove in vitro condotte attraverso una piattaforma costituita da linee cellulari ricombinanti per target molecolari appartenenti a differenti classi, nonché a prove in vivo nel ratto e successivamente sul volontario sano, è stata affidata la verifica dell’effetto biologico.

I partner

Il progetto vede impegnato, accanto alla citata capofila UniMi che ha schierato il DiSFeB (Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari), un partenariato composto da tre imprese industriali lombarde ovvero Indena S.p.A., Axxam S.p.A., GricarChemical s.r.l.

Proprio la collaborazione tra mondo accademico e impresa ha permesso di puntare a nuovi prodotti ad azione specifica, scientificamente e industrialmente validati, applicabili nel settore nutraceutico.

L’attività di ricerca ha inoltre accresciuto la competitività non solo dei partner ma del settore e del territorio, con benefici sotto il profilo del benessere della persona e del contenimento dei costi pubblici per la cura del declino cognitivo nel soggetto anziano.

Per maggiori informazioni e contatti: Francesca Calabrese, francesca.calabrese@unimi.it, 02.50318277.

 

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