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    Da Lecco tessuti più resistenti al fuoco e meno inquinanti grazie al grafene

    Progetto innovativo finanziato da Regione: il nano materiale sostituisce sostanze tossiche

    di Redazione Open Innovation | 27/05/2019

La sfida è quella posta tutte le aziende che operano nel campo del tessile: rendere i tessuti resistenti al fuoco, aumentando i margini di sicurezza per gli utenti. La Prosetex SPA di Bulciago, in provincia di Lecco, l’ha raccolta e vinta sperimentando con successo un procedimento innovativo, grazie anche a un contributo di 172,920 euro di Regione Lombardia tramite il bando Linea R&S per MPMI (FRIM FESR 2020).

L’ultima frontiera del tessile 

L’obiettivo del progetto era la creazione di una nuova metodologia di trattamenti superficiali compositi per rivestimenti tessili grazie all’utilizzo del grafene, un nanomateriale bidimensionale dalle mille proprietà: il grafene, per dire, è leggerissimo ma più resistente dell’acciaio, e appunto del tutto ignifugo.

Allo studio c’era dunque un processo di trattamento del tessuto che, sfruttando sostanze e composti innovativi, permettesse di rendere ignifughi anche tessuti che con le tecnologie precedenti non rientrerebbero negli standard qualitativi di resistenza al fuoco imposti dalla normativa.

La normativa

È nota infatti nel settore tecnico dei tessuti, particolarmente per rivestimento, la necessità imposta dalle normative che gli stessi risultino ignifughi a salvaguardia della sicurezza degli utilizzatori finali. Tutti i prodotti tessili sono infiammabili e rispondono all’applicazione di una fiamma in modo diverso a seconda della natura chimica delle fibre (cotone, nylon, polipropilene, viscosa), del loro orientamento all’interno del manufatto, delle dimensioni fisiche e delle applicazioni finali.

A seconda delle dimensioni del prodotto tessile, poi, il comportamento al fuoco è completamente differente. Tanto più basso è il rapporto tra massa e superficie del materiale, tanto più facilmente e velocemente esso brucerà. La combustione del tessuto è anche influenzata dalla struttura del materiale, che determina l’accessibilità dell’ossigeno/aria e dunque del ‘motore’ della reazione di combustione. Ecco perché risultano indispensabili trattamenti di nobilitazione dei tessuti in grado di incrementare le performance di resistenza al calore.

La novità ecologica del progetto 

Nel campo dell’industria tessile, i trattamenti ignifughi dei tessuti sono principalmente basati su un processo di retro spalmatura di resine polimeriche additivate con triossido di antimonio (Sb2O3) e additivi alogenati.

La tossicità e l’impatto ambientale legati al triossido di antimonio impongono, tuttavia, una limitazione dell’uso di questa sostanza. In risposta a questo bisogno il progetto introduce una miscela ignifugante con un componente carbonioso, una tecnica specifica di produzione e schiumatura, un processo di produzione particolare, un tessuto trattato con tale miscela e un metodo di trattamento del tessuto. Con questo progetto l’azienda è precursore nell’eliminazione del triossido di antimonio dai cicli di produzione, con notevoli benefici per la tutela dell’ambiente.

Per info e contatti: davide@prosetex.it - 031874370

 

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