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    GardenStuff, così l’agricoltura diventa urbana e tech con l’IoT

    La startup con all’attivo sei brevetti integra il verde tra le mura di casa

    di Redazione Open Innovation | 02/08/2019

Era partito il 4 febbraio il crowdfunding per GardenStuff, la startup innovativa di Legnano guidata dal giovane imprenditore lombardo Francesco Tirinnanzi. Obiettivo dichiarato raggiungere una raccolta da 160 mila euro per lo sviluppo dell’azienda, che ha come mission quella di portare un angolo di verde in ogni casa, che sia dotata o meno di giardini, terrazzi o balconi.

La società ha già sei brevetti all’attivo, e punta a sfruttare l’Internet of things (IOT) per realizzare un vero e proprio giardino in spazi ridotti. Come sottolinea Tirinnanzi, infatti, c’è una forte domanda di piante adatte a essere coltivate in spazi stretti. A questo mercato – in crescita del 14% annuo – non si affianca però un incremento altrettanto veloce dei prodotti adatti per la cura delle piante. Tra le tendenze maggiori c'è ad esempio l’idea di creare un orto in balcone ma per far sì che gli ortaggi – o magari i frutti – crescano rigogliosi c’è bisogno dell’aiuto di una tecnologia adatta.

GardenStuff prova a riempire questa nicchia di mercato, ad esempio con la creazione di sistemi verticali per coltivare le piante in zone chiuse, progettando un supporto verticale da attaccare alla parete. L’appassionato dal pollice verde potrà poi avere tutte le informazioni del caso grazie a sensori che, collegati al wireless di casa, mandano al processore dati da elaborare. Si potrà così avere a portata di mano il grado di luminosità, concimazione e umidità. Un server rielabora queste indicazioni e le invia a una app sul telefono. Insomma, grazie a questa tecnologia c’è tutto l’occorrente per trasformarsi nel perfetto contadino tra le mura domestiche.

L’azienda di Tirinnanzi conta su una decina di collaboratori, esperti di vari settori, si va naturalmente dall’ambito informatico al design passando per marketing, export e controllo finanziario. Ora si fa rotta verso Expo 2020, che si terrà a Dubai, in collaborazione con la Regione Lombardia e il Politecnico di Milano. Ma ancora prima, un primo traguardo è già stato raggiunto: la startup ha appena aperto una propria sede a New York.

 

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