• Storie di innovazione

    iHeart, quando la matematica fa bene al cuore

    Sviluppato al PoliMi dal matematico di fama mondiale Alfio Quarteroni con 2,5 milioni di euro grazie al programma Horizon 2020. Sabato 14 aprile la presentazione a Crema

    di Redazione Open Innovation | 11/04/2018

La matematica per prevenire le patologie del cuore. iHeart è un cuore che non batte solo nel petto, ma anche su un pc. Grazie ad algoritmi, equazioni matematiche e numeri. Insomma, un modellino numerico del muscolo cardiaco, anche personalizzabile, per monitorare le funzioni dell’organo del paziente e prevenire eventuali patologie. Un’idea sviluppata grazie al programma per finanziare la ricerca in Europa Horizon 2020 attraverso il Bando ERC, per ricercatori d’eccellenza, che ha garantito un grant da 2,5 milioni di euro al suo realizzatore, il matematico di fama mondiale Alfio Quarteroni. Il quartier generare di sviluppo del progetto è il Politecnico di Milano.

Matematico internazionale, ma originario di Ripalta Cremasca, Quarteroni presenta il progetto sabato 14, alle 9.30, con una conferenza stampa al Teatro San Domenico, promossa dal Comune di Ripalta e dall’Istituto Galilei di Crema.

UN MICROSCOPIO VIRTUALE

Il progetto iHeart ha visto la creazione di un modello matematico completo per lo studio del comportamento del cuore umano e delle sue patologie, una sorta di “microscopio virtuale”. Quarteroni ha realizzato, in pratica, un simulatore matematico, che consente a cardiologi e cardiochirurghi di disporre di uno strumento di indagine potente e non invasivo, che possa migliorare sia la fase di trattamento terapeutico sia quella dell’intervento chirurgico, risparmiando tempo, denaro, e riducendo il rischio di insuccesso. I vantaggi per medici e pazienti sono notevoli, dunque. A livello di ricerca poi “è la primissima volta al mondo che studieremo in maniera integrata il cuore”, come sottolinea lo stesso Quarteroni. IHeart permetterà un monitoraggio dell’evoluzione delle patologie cardiache, che sarebbe veramente difficile ottenere con le tecniche mediche tradizionali.

Lo studio si è basato su metodologie innovative di analisi di Big Data provenienti da rilevazioni di risonanza magnetica e di tomografia assiale in una ampia classe di pazienti, nonché algoritmi per supercomputer, capaci di risolvere problemi con miliardi di equazioni e quantificare l’incertezza.

ALFIO QUARTERONI: DALLA SVIZZERA AL POLIMI

Per realizzare iHeart, Quarteroni, docente alla Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna (EPFL) in Svizzera, è ritornato in Italia per lavorare al PoliMi. Quarteroni è fra i matematici più versatili: è noto per avere applicato la matematica ai campi più svariati, dall’industria aerospaziale all’inquinamento ambientale, dall’impatto dei terremoti sulle strutture civili alla progettazione urbana, dalla medicina allo sport da competizione.

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