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Storie di innovazione
La medicina di precisione tra opportunità, sfide e responsabilità pubblica
Dal 12 marzo a Milano 5 incontri organizzati dalla partnership tra Fondazione Bassetti e Università di Pavia per scoprire la nuova frontiera delle cure personalizzate
di Redazione Open Innovation | 09/03/2018
Cinque incontri pubblici, a partire dal pomeriggio del 12 marzo, con i massimi esperti della medicina di precisione ovvero della nuova frontiera delle cure personalizzate. È un’occasione unica di approfondimento quella offerta da Fondazione Giannino Bassetti e Università di Pavia, frutto dell’accordo perfezionato lo scorso novembre tra i due enti, per realizzare progetti e iniziative congiunte sui temi più attuali della ricerca.
La medicina di precisione rientra indubbiamente tra questi, e come tale ad esempio è stata scelta da Regione Lombardia come focus della seconda edizione del Premio internazionale “Lombardia è ricerca”.
Le nuove possibilità offerte dallo sviluppo della genomica, a partire dagli anni 2000, hanno fatto da volano a questa rivoluzione delle cure, soprattutto per quel che riguarda cancro e diabete. L’individuazione dei geni responsabili dello sviluppo di determinate forme tumorali ha permesso di mettere a punto terapie molecolari, in grado di colpire esattamente la mutazione genetica che è causa della malattia. Non solo: alla genomica si sono affiancate una serie di tecnologie – dalla proteomica alla metabolomica, le cosiddette omiche – che permettono di studiare caratteristiche specifiche del paziente come proteine e metabolismo, fornendo altri strumenti formidabili per “centrare” il più possibile il bersaglio nel trattamento delle patologie. Non a caso, si parla anche di medicina personalizzata: i farmaci diventano più efficienti, paragonati a quelli attuali che – i dati lo dimostrano – anche per le patologie più diffuse risultano efficaci solo in una percentuale relativamente bassa di pazienti.
Un arricchimento, quello offerto dalla medicina di precisione, che comporta però la raccolta e l’elaborazione di un’enorme mole di dati, nonchè costi delle terapie molto più alti di quelli tradizionali.
Ecco allora che la Fondazione Giannino Bassetti, da vent’anni protagonista nella ricerca sul fronte dell’innovazione responsabile, ha deciso di promuovere incontri seminariali sul tema insieme all’ateneo pavese, come prima iniziativa frutto della partnership avviata.
Si comincia lunedì 12 marzo, alle 18 nella sede milanese della Fondazione Giannino Bassetti (via Michele Barozzi 4), con “La medicina di precisione: opportunità terapeutiche e responsabilità pubblica” (ingresso libero ma con numero di posti limitato, per questo e per gli altri incontri è obbligatorio registrarsi sul sito.
Ne discuteranno Piero Bassetti, Presidente della Fondazione, il Rettore di Università di Pavia Fabio Rugge, la professoressa Silvia Priori (ordinaria dell’ateneo pavese e direttore scientifico dell’IRCCS Maugeri, istituto di Pavia), Francesco Samorè Direttore della Fondazione Giannino Bassetti. “La struttura della medicina di precisione” verrà invece illustrata dai professori Mario Cazzola e Giampaolo Merlini, entrambi docenti dell’ateneo pavese e all’IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, oltre che da Paola Larghi della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica.
Di seguito il calendario degli altri incontri:
- 5 aprile, “Il nuovo ruolo dei pazienti nella medicina di precisione”
- 10 maggio, “Big Data, machine learning e medicina di precisione”
- 31 maggio, “La medicina di precisione in cardiologia: il futuro è già presente”
-7 giugno, “La sostenibilità economica della medicina di precisione”
«L'Università di Pavia - spiega il Rettore dell'Ateneo Fabio Rugge - è particolarmente soddisfatta di questa collaborazione con la Fondazione Giannino Bassetti, presenza culturale importante nel panorama non solo milanese. La medicina di precisione è un campo di innovazione tra i più dinamici e interessanti. Come tale, presenta incognite, dilemmi, ma anche significative promesse che in parte sono già realtà. È naturale che nell'indagine di questo campo l'Ateneo incontri un centro di riflessione e dibattito sociale come la Fondazione. Del resto, questo è solo un primo episodio di un partenariato dedicato agli interrogativi che rendono appassionante la vicenda dei saperi di questo XXI secolo».
«Oggi l'intelligenza artificiale, le neuroscienze e la genetica rivoluzionano le relazioni tra persone - riflette Piero Bassetti, Presidente della Fondazione -. Ci accorgiamo che il "sapere di più", cioè l'innesco del processo di innovazione, può svilupparsi anche fuori dall'istituzione universitaria; e constatiamo che l'impatto sociale di innovazioni come la medicina di precisione è difficile da governare per l'istituzione politica. Per questo l'incontro tra un Ateneo consapevole della propria storia e una Fondazione è un primo passo verso nuove alleanze, per immaginare insieme un approccio responsabile all'innovazione».
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