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    PoliMi svela segreti e vantaggi del Fintech: così la finanza incontra il digitale

    A Milano corsi brevi rivolti e studenti e professionisti di un mercato in costante crescita, dove dominano le start up. Il round milionario di FinScience

    di Redazione Open Innovation | 27/03/2018

Cosa succede quando la finanza incontra il digitale? Si parla di “Financial Technology” o, più comunemente, di “Fintech”. Un termine con il quale si identifica il passaggio da una finanza tradizionale a quella digitale, in cui la fornitura di prodotti e servizi finanziari passa attraverso l’utilizzo delle più moderne tecnologie. Dagli smartphone al cloud computing, la tecnologia, infatti, sta rapidamente cambiando ogni aspetto della nostra società, dalle aziende alla pubblica amministrazione, dai mercati alle nostre comunicazioni quotidiane. E la finanza non fa di certo eccezione.

CORSI FINTECH IN PARTENZA AL POLITECNICO MILANESE: I FOCUS

La finanza digitale comporta però varie sfide. Una di queste riguarda l’offerta formativa, chiamata a stare al passo con i tempi formando profili professionali corrispondenti alle richieste del mercato. Per questo la Business School del Politecnico di Milano lancia sette corsi brevi –di cui sei in italiano - di uno o due giorni, da marzo a settembre, dedicati a studenti, professionisti e imprenditori. Uno di questi, l’unico tenuto sia in italiano che in inglese, si svolgerà a Londra, alla Cass Business School, una tra le più attive su questi temi a livello europeo: https://www.mip.polimi.it/it/offerta-formativa/management-academy/aree-tematiche/finance-accounting/corsi-brevi-in-fintech/

Se il focus del primo corso, il 23 e 24 marzo, è stato la digital transformation nell’industria bancaria e finanziaria, quello del secondo, che si tiene il 13 e 14 aprile, indaga la rilevanza e il posizionamento delle Fintech e delle Insurtech nel mondo dei servizi bancari e finanziari. Ai benefici e alle opportunità che derivano dall’applicazione delle tecnologie Big Data e Api e dalle soluzioni di Machine Learning nella gestione del business bancario e finanziario è dedicato il modulo previsto per il 18 maggio; la tecnologia Blockchain è poi la protagonista del modulo del 19 maggio. L’innovazione digitale nel lending e nei servizi di pagamento è al centro del modulo che si svolgerà il 22 giugno, focalizzato sull’analisi di come la tecnologia digitale venga utilizzata da operatori bancari e finanziari. Il corso del 23 giugno è dedicato invece a come l’industria dell’asset management si stia trasformando per effetto della digitalizzazione. A novembre infine si discuteranno i meccanismi delle Initial Coin Offerings, un mercato che consente a team imprenditoriali di raccogliere capitale in criptovalute offrendo “token”, validi per usufruire di servizi o compartecipare ai risultati del progetto.

IL NUOVO MODELLO DELLE START UP E LA MILIONARIA FINSCIENCE

All’interno dell’universo Fintech si muovono società che coprono segmenti diversi: a partire dal crowdfunding, la raccolta di piccoli capitali dal pubblico dei risparmiatori, al peer-to-peer lending, i finanziamenti concessi da privati a privati o a imprese; dall’asset management gestito con algoritmi, i cosiddetti “robo-advisor”, alla gestione dei pagamenti; dal credit-scorin, ovvero dai sistemi di valutazione del rischio di credito, alla raccolta dei dati; dai cambi alle valute digitali o cripto-valute, come ad esempio il Bitcoin.

In ciascuno di questi ambiti nascono start up in grado di proporre nuovi modelli, ottenere capitali ed emergere in nicchie del settore finanziario in un modo completamente diverso da quello tradizionale: maggiore efficienza, più attenzione alla tecnologia, alla velocità e alla qualità.

Una di queste è FinScience, neo impresa milanese che ha recentemente chiuso un round di investimento da un milione di euro e che punta ad abilitare l’accesso ai cosiddetti “dati alternativi” a tutti i soggetti che operano sui mercati finanziari. La start up ha sviluppato una piattaforma di “alternative data” che permette di acquisire, ordinare e interpretare grandi quantità di dati digitali da fonti diverse, tra cui social network, blog, siti specializzati e influencer, grazie ad un software che agisce come un selezionatore di “fatti rilevanti”. L’obiettivo è quello di sviluppare analisi finanziarie e di orientare gli investimenti.

Il target a cui si rivolge è dunque molto specifico, le competenze sono assicurate da tre ex manager di Google: Fabrizio Milano D’Aragona, fondatore e attuale CEO, Mauro Arte, co-founder e business developer e Claudio Zamboni, co-founder.

UN TREND IN CRESCITA COSTANTE

Si stima che, nei prossimi dieci anni, la transizione alla finanza “elettronica” sarà pressoché completa. L’utente medio avrà a disposizione servizi immediati, trasparenti, facilmente accessibili e “mobili”: ad esempio, l’uso delle cosiddette criptovalute (come i Bitcoin), i prestiti e pagamenti istantanei (via smartphone), dispositivi che assumono identità elettroniche grazie alla Iot (Internet of Things)), l’equity crowdfunding, la nuova raccolta alternativa di capitale di rischio.

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